L’INTERVISTA
«Vi dico che Uyba sarà»
Il dg Barbaro e il 2017: «Coppa Italia cruciale, lavoriamo sempre per stupire i tifosi»
L’anno che si è chiuso e quello che verrà, ciò che funziona e le criticità del mondo Futura: il direttore generale Enzo Barbaro tra bilancio e prospettive, traccia lo stato dell’arte in casa Uyba.
Un 2016 dai due volti
«La prima parte dell’anno è stata condizionata da quel che è successo nel 2015 che è stato difficile e sofferto per il drastico cambiamento in società. C’è stata confusione in società e un cambio di competenze per me che mi ha portato a gestire la costruzione della squadra in pochissimo tempo: la stagione è stata complicata ed è arrivata la grande delusione di aver mancato i playoff per la prima volta nella storia della Futura: qualcosa difficile da sopportare. Però siamo stati bravi a ristrutturarci e a ridefinire competenze e organigramma, la squadra è stata allestita con più criterio e con tante giocatrici che possiamo considerare di prospettiva».
Nuova era da capire
«La Futura è cambiata: non è più una società che deve vincere tutto, ora punta a trovare qualche talento sul mercato internazionale da far esplodere. Se se va bene può arrivare a giocarsela ma deve essere chiaro che il budget attuale non ci permette di vincere a priori: sono tanti i club italiani che possono permettersi di spendere molto più di noi».
Il girone di andata
«Da squadra che punta a togliersi delle soddisfazioni direi che ci siamo.
Ci mancano i tre punti con Firenze , unica partita toppata del tutto, ma se fossimo stati al completo anche con Modena e Novara avremmo preso punti.Il bilancio è positivo grazie soprattutto al filotto di vittorie arricchito da un trittico di successi di assoluto livello che ha significato che la squadra è in grado di giocarsela coni i big team. Ho tanta fiducia perché vorrei vedere l’Uyba giocare al completo : quando il livello sale e hai assenze non basta stringere i denti ma serve avere tutte le tue cartucce da sparare».
Il calo di pubblico
«È vero che si è registrato: dopo la partita con Monza mi sono allarmato : mai ci era successo di avere cosi poco pubblico in una gara televisiva al sabato. I motivi? Mi sono confrontato con Giorgio Ferrario e abbiamo individuato tre problematiche: calo dovuto a una disaffezione causata dai risultati della stagione scorsa non del tutto compensata dall’entusiasmo ritrovato in questa stagione; il cambio di orario in questo territorio qualche problemino lo ha creato: va capito quanto può incidere e fare un’analisi a fine stagione; la constatazione che qualche anno fa venire a vedere la pallavolo era evento disponibile ogni 15 giorni mentre oggi ci sono Club Italia, Powervolley, Legnano e, a pochi chilometri Monza e Novara: una scelta molto ampia per il pubblico occasionale che è quello che manca perché la nostra base di affezionati è sempre presente a prescindere dall’andamento della squadra. Prezzi alti? Proponiamo un doppio spettacolo con qualche euro n più di rincaro: qualcuno lo ha apprezzato, qualcuno meno ma sono sempre favorevole al Volley Day perché è un evento che regala emozioni.
Quel che voglio sottolineare che dalla grande iniziativa al caffè venduto al bar tutto il ricavato finisce nelle casse della Futura e servono per allestire il team».
Coppa Italia, primo bivio
«L’anno nuovo si apre con la doppia sfida con Novara che è qualcosa di più di un quarto di finale di Coppa Italia.
Per noi che siamo tornati un po’ indietro alla prima Futura sarebbe molto importante arrivare a questa Final Four, sarebbe deflagrante come lo fu nel 2008 accedere a quella giocata a Bologna. Ce la possiamo giocare: la gara di campionato a Novara ha dimostrato che se recupereremo Martinez, che nell’andata è stata una giocatrice molto importante, saremo all’altezza di una Igor in crescita e sana: sarà una bella battaglia che a me piacerebbe combattere con tutte le nostre armi a disposizione. Arrivare tra le prime quattro sarebbe il coronamento del lavoro in atto e un ritorno tra i top club italiani. In campionato la differenza tra sorriso e amaro in bocca sarebbe l’accesso alle semifinali: ma se nel ritorno sarà come all’andata, ovvero sesti con un buon cammino dopo una bella battaglia in campo nei quarti di finale dei playoff, mi riterrei comunque soddisfatto».
L’anno che sarà
«Pochi possono programmare a lungo termine, noi abbiamo un presidente che ci crede molto e che ha fatto investimenti importanti sulla struttura. Giuseppe Pirola, dopo aver portato le risorse che ci hanno consentito di restare in alto dopo lo scudetto, continua a permettere e permetterà alla Futura di andare avanti. Meno certezze le abbiamo su tutto il resto: se non arriverà un forte investitore che affianchi la proprietà e gli sponsor storici, difficilmente potremo pensare di tornare a essere un top team assoluto anche in Europa. In tal senso il territorio al momento non sta dando grandi segnali ma crescono le sponsorizzazioni medio-piccole, quelle che non sono sulla maglia».
I sogni dei tifosi
«Il pubblico di Busto deve esaltarsi non perché io prometta chissà cosa sul mercato ma perché noi come società faremo sempre l’impossibile per creare qualcosa di importante e duraturo. Noi siamo i primi a sognare e chiediamo ai nostri tifosi di farlo con noi: qui non può arrivare Kim Yeon ma tutto quello che farò da qui a maggio sarà in funzione di rinforzare la squadra e di cercare di portare al PalaYamamay qualche nome importante. Ma agirò senza mai snaturare quel che siamo ora e la nostra attuale identità che non è quella di una big spender. Noi lavoriamo sempre per stupire i nostri tifosi».
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