FINANZIAMENTI
Via le case delocalizzate
Dalla Regione altri 3,8 milioni di euro per la seconda tranche di demolizioni degli edifici abbandonati all'apertura di Malpensa duemila
Altri 3,8 milioni di euro per eliminare definitivamente le case delocalizzate. Le seconda tranche punta ad arrivare, entro la fine del 2016, a definire il degrado causato dalla delocalizzazione soltanto un brutto ricordo durato quindici anni. Le gru torneranno attorno a Malpensa per abbattere altri ventiquattro immobili nella frazione sommese di Case Nuove, dieci a Ferno e sessantasette a Lonate Pozzolo. Sono case comprate da Regione Lombardia dagli abitanti scappati dopo l’apertura di Malpensa 2000, quando la residenza attorno alla recinzione dello scalo non venne più considerata compatibile con il rumore generato dagli aerei in decollo.
Erano villette di pregio (alcune), sono diventate rifugio di senzatetto, vittime dello sciacallaggio, sede di messe nere e pessimo biglietto da visita per i cittadini del mondo che atterrano in Italia convinti di trovarsi nel Belpaese.
Con il primo finanziamento, nei mesi scorsi è sparito il 50 per cento del patrimonio delocalizzato. A Lonate Pozzolo hanno demolito circa novanta unità immobiliari (su 225), liberando 50mila metri quadrati di terreno tornato verde. A Ferno sono scomparsi diciotto fabbricati su 36, a Case Nuove 45, circa il 60 per cento del totale. Ora la seconda fase.
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