ESTATE
Viaggiate con i libri: i consigli di Andrea Vitali
Andrea Vitali non va in vacanza, rimane nella sua Bellano a scrivere e a leggere i libri che accumula accanto alla scrivania, in attesa di un po’ di pace. In agosto uscirà, sempre per Garzanti, il nuovo romanzo, «Bello, elegante e con la fede al dito», la storia di un medico oculista, ambientata a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, che arriva all’ospedale di Bellano e fa innamorare una profumiera trentacinquenne reduce da un fidanzamento finito male con un aspirante calciatore, destinato alla fine a una carriera in banca.
«Spesso la fede al dito intriga le donne, e in questo caso lei, che non è in cerca di un legame stabile, convinta che il medico sia sposato gli fa una corte serrata, ma l’anello è quello della madre del dottore, che lui indossa per ricordo. Alla fine forse ci sarà il matrimonio, ma preferisco non anticipare altro ai lettori», dice Vitali, al quale abbiamo chiesto di consigliare due libri per chi andrà in vacanza al mare, due per la montagna e altrettanti per gli sfortunati che trascorreranno l’intera estate in città.
«Uno che rimane a casa quest’estate sono io, ma le mie letture estive ve le dico alla fine. Per chi è o andrà al mare consiglio due libri intriganti, Villetta con piscina di Herman Koch, dove guarda caso il protagonista è un medico di famiglia, e Monte Carlo, di Peter Terrin, che narra la tragica vicenda di un meccanico della Lotus che durante il Grand Prix del 1968 salva una celebre stella del cinema dall’esplosione di una monoposto, rimanendo gravemente ustionato ma senza ricevere da lei nemmeno un grazie. Il primo romanzo è cattivo, spietato e parla di vacanze, il secondo tratteggia molto bene la high society monegasca, l’illusione del successo e del denaro».
Andrea Vitali è un lettore onnivoro, e per chi trascorre le vacanze in montagna ecco due titoli ad hoc. «Uno è Il giro del miele di Sandro Campani, che ho preferito a Le otto montagne di Paolo Cognetti, fresco vincitore del Premio Strega. Il libro di Campani è più genuino, racconta di due uomini che si parlano fino all’alba davanti a una bottiglia di grappa mentre nei boschi circostanti si aggira un animale misterioso, forse una lince. Cognetti invece, a mio avviso sa un po’ di artefatto, di cittadino che descrive la montagna. L’altra lettura che consiglio è Cristallo di rocca, di Adalbert Stifter, la storia cruda e cupa di due bambini che si perdono alla vigilia di Natale in una tormenta di neve entrando di forza in un mondo a loro estraneo e sconosciuto».
A chi rimane ai box, lo scrittore di Bellano, che nel 1996 vinse il Premio Chiara con «L’ombra di Marinetti», indica due titoli «belli tosti», «per far passare il tempo, la noia e il caldo tropicale»: il primo è «I ragazzi che se andarono di casa in cerca della paura», nove racconti da brivido dell’inglese Mark Haddon, l’altro «Malaparte. Morte come me», della coppia Rita Monaldi e Francesco Sorti.
«I racconti di Haddon sono per palati forti, stranianti, molto ben scritti e a volte surreali, mentre il romanzone ispirato alla figura di Curzio Malaparte è una storia intrigante, e quando ci sei dentro non riesci a staccarti dalle pagine, vuoi arrivare alla fine», spiega Vitali, che tra i suoi libri consiglia, un po’ per tutti, il penultimo, «Viva più che mai», e tra i tre finalisti del Premio Chiara 2017 i racconti di Davide Bregola «La vita segreta dei mammut in Pianura Padana»: «freschi e divertenti come quelli di Guareschi».
Vitali ha preparato le sue letture estive in Bellano city: «Il libro di Marcello Fois, Del dirsi addio, storia di un bambino scomparso dalla macchina dei genitori, poi La rete di protezione, l’ultima indagine di Montalbano di Andrea Camilleri, e L’ascolto gentile, una raccolta di racconti clinici dello psichiatra Eugenio Borgna dedicati a sei donne diverse. Se ce la faccio, anche I fantasmi dell’Impero, la storia dell’Africa Italiana narrata con i suoi complotti e intrighi dal trio Marco Cosentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella».
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