LA GIUSTIZIA
Violentata, la risarcirà lo Stato
Recepita la direttiva europea che obbliga a pagare se l’imputato non ha beni pignorabili. È il caso di un condannato di Legnano
Venne violentata nel 2008, l’aggressore - condannato a sette anni e sette mesi - non aveva però i soldi per risarcirle i 50 mila euro stabiliti dal Tribunale. A distanza di nove anni quel denaro glielo darà lo Stato. Così ha deciso il giudice della seconda sezione civile di Roma Giuseppina Saracina che nei giorni scorsi ha condannato il presidente del consiglio dei Ministri al pagamento della somma alla vittima, assistita dall’avvocato Domenico Margariti. «È stata finalmente recepita la direttiva europea che impone agli Stati membri un indennizzo delle vittime se l’imputato non ha beni da aggredire», spiega il difensore. Ma non è stata una battaglia facile quella condotta dalla donna e dal suo legale. La sentenza penale divenne definitiva a dicembre del 2010 e subito partì la procedura di pignoramento nei confronti del legnanese finito a processo. L’uomo però non aveva proprio nulla, neppure il pignoramento dei beni materiali avrebbe potuto compensare la cifra statuita dal Tribunale di Milano. Sembrava insomma che il danno morale non glielo avrebbe mai rimborsato nessuno, ma l’avvocato Margariti conosce bene gli indirizzi comunitari e nel 2012 avviò la causa civile contro lo Stato che si è conclusa tra mille ostacoli solo ora. per risparmiarla. Lui li prese e la lasciò libera.
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