CELIACHIA
Vivere (meglio) senza glutine
Si è chiusa il 21 maggio la Settimana nazionale della celiachia, dedicata alla nutrizione e all’educazione alimentare di chi, per vivere bene, deve seguire una dieta priva di glutine che non è una scelta, ma l’unica terapia possibile. Molte sono state le iniziative promosse dall’Associazione italiana celiachia (Aic):sul sito www.settimanadellaceliachia.it si trovano gli eventi e anche gli approfondimenti.
In Italia i veri celiaci sono 600mila, di cui solo 190mila diagnosticati, ma i «malati per moda» sono ben sei milioni. Questi ultimi sono consumatori che seguono in modo ingiustificato la dieta senza glutine, spendendo oltre 100 milioni di euro per prodotti di cui non avrebbero bisogno.
Il mercato «gluten free», intanto, è in continua crescita al ritmo del 27 per cento l’anno. In Italia vale 320 milioni di euro, ma solo 215 vengono spesi dai pazienti con diagnosi. Il mercato del «no glutine» è in ascesa anche spinto dalle celebrità del mondo dello spettacolo, da Gwyneth Paltrow a Victoria Beckham e Lady Gaga, con milioni di follower sui social.
Un equivoco, affermano gli esperti. Un prodotto su tre viene acquistato da chi non è celiaco e pensa di dimagrire o guadagnare benessere, ma è un falso mito: «Nessuna ricerca - spiega Giuseppe Di Fabio, presidente Aic - ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l’esclusione del glutine è inutile».
La conferma arriva anche da uno studio pubblicato sul «British medical journal» secondo cui la dieta di esclusione in chi non è celiaco non riduce il rischio cardiovascolare. Anzi, potrebbe addirittura causare qualche danno, perché chi segue una dieta con poco glutine consuma anche pochi cereali integrali, che sembrano avere un effetto protettivo contro le malattie cardiache. Il Servizio sanitario nazionale eroga ai pazienti celiaci i prodotti dietetici fino a un tetto massimo di 90 euro al mese per paziente: «I celiaci hanno faticosamente conquistato diritti e tutele che però - avverte Aic - rischiano di essere messi in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra i non celiaci, che banalizza la malattia».
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