IL CASO
«Vogliamo la carta d’identità»
La nuova protesta dei richiedenti asilo si è conclusa in municipio. Dialogo e polemiche
«Vogliamo la carta d’identità». La richiesta, rumorosa e plateale, è stata avanzata dai richiedenti asilo ospitati nella struttura di via Melzi gestita dalla Croce Rossa. Una struttura che ospita un centinaio di persone, in particolare giovani, la gran parte dei quali proviene da vari Paesi africani.
È stata una richiesta accompagnata da una pubblica protesta (non è la prima da quando i richiedenti asilo sono arrivati in città) che è cominciata di fronte all’ingresso dell’istituto “Barbara Melzi” per poi concludersi, qualche ora dopo, in municipio. Una manifestazione pacifica, ben gestita nel suo evolversi dai carabinieri della Tenenza (da Saronno è arrivato anche il capitano Pietro Laghezza), dalla Polizia locale e dalle stesse autorità civiche che hanno scelto il dialogo anche se, come accade in casi come questi, non sono mancate le polemiche e lo sconcerto di una parte della cittadinanza. Si è trattato dell’ultimo anello di una catena che si stava sviluppando da qualche giorno. Ossia da quando alcuni dei richiedenti asilo hanno bussato alla porta del sindaco con l’obiettivo di chiedere il documento di identità con il quale poter liberamente circolare sul territorio nazionale. Una possibilità che l’attuale legislatura non prevede. D’altro canto i richiedenti asilo già dispongono di un tesserino, che per loro equivale a un documento di identità, con cui, ad esempio, accedono ai pasti.
Alcune decine di persone si sono fermate sotto il municipio mentre una delegazione (cinque persone in tutto) è salita al primo piano dove ad attender c’erano il sindaco Laura Cavalotti, il vicesindaco Luigi Luce e l’assessore Sergio Beghi. Secondo quanto si è appreso è stato un confronto sereno e franco. Il sindaco ha stigmatizzato il modo con il quale è stata avanzata la richiesta della carta di identità e ha spiegato come sia impossibile aderire alla richiesta mentre i ragazzi sono rimasti dapprima fermi sulla loro posizione poi a mano a mano si sono lasciati convincere e il clima è diventato più disteso e la manifestazione, poco prima di mezzogiorno, si è conclusa.
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