LA DENUNCIA
Volantini nazisti in centro città
Scritte razziste a Varese e la Federazione dei comunisti insorge: «Dove sono le autorità?»
Volantini affissi su alcuni muri del centro cittadino, con la scritta “Sveglia” seguita sotto da “weisse und stolz”, che in tedesco significa “bianco e orgoglioso”. Al centro del foglio, l’aquila nazista che tiene stretta fra gli artigli una corona d’allora con dentro la svastica.
È questo l’inquietante ritrovamento fatto da alcuni esponenti della federazione del Partito Comunista di Varese, che hanno subito denunciato l’episodio. Un episodio analogo avvenne pochi mesi fa, in piazza Repubblica e v’indagò la Digos.
«I manifesti rinvenuti l’altra notte nelle vie centrali cittadine con tanto di aquila e svastica nazista e la scritta in gotico tedesco, inneggiante alla supremazia bianca - spiegano dal partito -, non sono un isolato fatto di goliardia, ma sono l’ultima provocazione delle tante che hanno molestato lo scorrere tranquillo della vita democratica di una cittadina, indifferente e sull’orlo della perdita della coscienza».
L’analisi dei Comunisti varesini prosegue sottolineando che «le richieste numerose di rimozione dei nomi illustri del fascismo dai principali famedi cittadini ha sempre avuto come risposta dei muri di gomma. Inutile rimarcare che ufficialmente due volte l’anno in occasione del primo novembre e del 25 aprile le stesse autorità depongano gli omaggi floreali a nome di tutta la cittadinanza proprio nei famedi, dove incisi nel candido marmo restano i nomi dei criminali fascisti».
«Persino le autorità preposte all’ordine e all’applicazione delle leggi sono in coma profondo - conclude la nota - e anch’esse generano mostri, forse è meglio dire che li lasciano liberi di agire indisturbati».
La presa di posizione del Partito Comunista varesino è stata diffusa anche su Facebook e ripresa da varie pagine social.
«Non dobbiamo abbassare la guardia - ribadiscono i rappresentanti della sezione cittadina - su questi rigurgiti di nazismo e fascismo che periodicamente tornano a farsi sentire».
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