SCONTRO POLITICO
«Volete che il sindaco si dimetta?»
Forza Italia propone un referendum di “sfiducia” a Galimberti. «In pochi mesi tanti fallimenti»
«Non serve un referendum sul suo stipendio ma sulle sue dimissioni». Prima o poi doveva arrivare: a quasi dieci mesi dall’insediamento a sindaco Davide Galimberti, per la prima volta dall’opposizione viene avanzata un’ipotesi di dimissioni. Complice la bagarre scatenatasi attorno al Piano sosta e al Canone su tavolini esterni di bar, a sollevare la questione, il 21 marzo, è il coordinatore cittadino di Forza Italia, Roberto Leonardi. E lo fa utilizzando uno degli argomenti che più avevano colpito in campagna elettorale, e cioè la proposta del sindaco Davide Galimberti di sottoporre il suo salario al giudizio dei cittadini: «In questo modo - dice l’esponente azzurro - il sindaco arricchisce i malumori e i fallimenti politici che la sua giunta, con rara maestria, sta collezionando in soli nove mesi di mandato: ordinanze antibotti e antibivacco fallite, aumento delle tariffe degli asili con le associazioni dei genitori in rivolta, aumento delle tariffe dei parcheggi e della Cosap, dove pure i commercianti si stanno ribellando. E ancora: il progetto Stazioni è solo virtuale, Varese è sempre più sporca e buia, la sicurezza è fuori controllo, c’è un silenzio assordante sul caso Molina e la cultura è ridotta a marketing, con l’idea di pagare una figura professionale per il brand Varese. Così tante scelte errate in così poco tempo e la responsabilità politica che ne segue devono avere come conseguenza non il referendum sullo stipendio del sindaco, ma le sue dimissioni».
Servizio sulla Prealpina del 22 marzo
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