IL PUNTO
Voto di marzo: ecco chi c’è
Varesotto in fermento per la sessione elettorale prevista a primavera
Pronti, via: è cominciata la corsa alle candidature per le elezioni politiche e regionali di marzo.
In gran parte nomi noti, di addetti ai lavori, se così possiamo dire, per quanto riguarda il Varesotto.
Ad oggi non sono contemplate sorprese, perlomeno a centrodestra: Lega Nord e Forza Italia stanno trattando attorno alla suddivisione dei collegi uninominali, così da sostenere candidati espressi in modo condiviso all’interno della coalizione.
Un po’ più complicato il versante del centrosinistra, dentro il quale si contrappongono il Pd e la nuova formazione di Liberi e Uguali, destinati inevitabilmente a contendersi i consensi dell’elettorato di sinistra. Manco a dirlo, a tutto vantaggio dello schieramento avversario.
Che il centrodestra locale si senta forte è confermato da una serie di segnali. Ieri sera, venerdì 15 dicembre, Agorà, la componente che tiene banco in provincia per conto di Forza Italia, ha festeggiato il Natale a Marnate. Festa doppia anche per il compleanno del suo fondatore e presidente onorario, Nino Caianiello, di recente scivolato in giudizio per una vecchia e fumosa storia di corruzione, ma pur sempre il plenipotenziario berlusconiano di queste lande. Cosa è scaturito dalla convention marnatese?
Molte indiscrezioni, altrettante ipotesi e aspettative, nessuna vera conferma.
TRE COLLEGI
Ricapitoliamo: il Varesotto è suddiviso in tre collegi maggioritari per la Camera e uno e mezzo per il Senato. Il mezzo è da riferire a Busto Arsizio, che vota, sempre per Palazzo Madama, insieme a Como. Paradossi e contraddizioni del Rosatellum, ci verrebbe da dire.
Tre collegi più uno: Varese, Gallarate e Busto Arsizio per Montecitorio; Varese per il Senato. Qui potrebbe essere piazzato Attilio Fontana, sindaco emerito del capoluogo, leghista della prima ora, candidato di ferro.
Negli uninominali, largo a Giancarlo Giorgetti, l’eminenza grigia del Carroccio, e a Matteo Bianchi, segretario provinciale, sindaco di Morazzone.
Probabile che per la Camera scenda in gara, sotto le insegne di Forza Italia, Lara Comi, eurodeputata smaniosa di abbandonare Bruxelles per Roma. Però, c’è un però: la Comi non esalta l’elettorato leghista; le sue passate esternazioni contro Matteo Salvini hanno lasciato il segno. Possibile che l’esponente politica di Saronno corra nel listino proporzionale, aprendo spazi per Luca Marsico; il quale, attenzione, preferirebbe restare dov’è ora: in Regione.
Altro fronte caldo, quello regionale. Fermo restando che la Lega dovrà comunque ricandidare (nel listino?) il senatore tradatese Stefano Candiani, verso il Pirellone c’è affollamento. Con un problema in più da risolvere: le quote rosa.
Otto candidati per ciascun partito (ma i seggio a disposizione sono sette), quattro uomini e quattro donne.
La Lega riproporrà gli uscenti Emanuele Monti e Giampiero Reguzzoni, troverà spazio per il consigliere provinciale Giuseppe Longhin e per un quarto candidato da definire (Marco Colombo, sindaco di Sesto Calende?), ma dovrà ottemperare alla necessità del voto di genere.
In lista di sicuro l’assessore dell’attuale giunta di Roberto Maroni, Francesca Brianza, restano da riempire le tre caselle mancanti.
Forza Italia invece è in crisi di abbondanza. Da capire il destino politico di Luca Marsico, posti sicuri per Angelo Palumbo, mister preferenze a Cassano Magnago e per Pietro Zappamiglio, primo cittadino di Gorla Maggiore, che ha traslocato in Forza Italia dopo una lunga militanza coi centristi.
I quali, con il loro leader Raffaele Cattaneo, sono ancora in cerca di un tetto (politico) dove accasarsi dopo lo sconquasso di Alternativa popolare: confluiranno in Forza Italia?
Il partito di Berlusconi fa il filo anche a Marco Magrini, vicepresidente della Provincia, esponente di spicco di Esperienza civica, il gruppo guidato da Gianfranco Bottini che però supporta il centrosinistra a Villa Recalcati.
Per quanto riguarda l’altra metà del cielo, sono in pole position le bustocche Miriam Arabini (da poco passata coi berlusconiani) e Donatella Fraschini. Con loro la varesina Carlotta Calemme.
E a sinistra?
Riconferma alla Camera per Maria Chiara Gadda; assieme a lei il segretario regionale Alessandro Alfieri (Senato?) e, con molta probablità, l’highlander del Pd varesino, Daniele Marantelli. Autoesclusosi dalla competizione il deputato Angelo Senaldi, tra gli uscenti possibile la riconferma della senatrice bustocca Erica D’Adda. Candidati Pd che dovranno vedersela con Liberi e uguali, il cui uomo forte in provincia è a quanto pare Fabrizio Taricco, pronto per un collegio senatoriale e per un posto nel listino bloccato.
Più complessa la partita per la Regione. Qui si fa avanti il segretario provinciale Samuele Astuti, che potrebbe trovare in lista Paolo Bertocchi e il presidente del consiglio comunale di Busto Arsizio, Valerio Mariani. Due concorrenti agguerriti, capaci di sparigliare alle urne. Sopra a tutto e a tutti, l’incognita dei Cinque Stelle. Nomi ancora da svelare, fors’anche di sconosciuti, ma non per questo impossibilitati a conquistare scranni in Parlamento e a Palazzo Pirelli.
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