Cyber Security
Wikileaks, Mele: ultime rivelazioni confermano pericolo da interno
"Andare oltre semplice difesa perimetro informatico esterno"
Roma, 8 mar. (askanews) - "Le ultime rivelazioni di Wikileaks, probabilmente frutto di dati raccolti e diffusi da contractor o membri del personale dipendente, evidenziano come la sicurezza informatica non debba guardare solo alla difesa dei sistemi da attacchi esterni, ma essere in grado anche di evitare che al proprio interno alcune tipologie di soggetti possano raccogliere e poi rendere note informazioni classificate o di valore, in particolar modo se afferenti alla sicurezza nazionale o utili nella logica di un conflitto economico".
A dirlo a Cyber Affairs è Stefano Mele, avvocato specializzato in Diritto delle Tecnologie, Privacy, Sicurezza delle Informazioni e Intelligence.
"Non è ancora del tutto chiaro se quanto mostrato da Wikileaks sia vero e, in caso lo fosse, come sia stato possibile che una mole così imponente di informazioni riservate dell'intelligence Usa possa essere venuta nuovamente allo scoperto - prosegue Mele -. L'ipotesi dell'attacco hacker non è dunque del tutto da scartare, soprattutto in considerazione del costante incremento delle attività di spionaggio informatico da parte di stati o da gruppi esterni sponsorizzati da uno stato. Al tempo stesso, però, deve essere chiaro che la minaccia può provenire anche e soprattutto dall'interno. Sempre più spesso, infatti, sono gli stessi dipendenti o i collaboratori di società esterne quei soggetti a cui risulta più facile compiere operazioni di questo tipo. Quando operano in maniera consapevole o perché sotto ricatto, infatti, possono agire facilmente nell'ombra e senza far rumore, conoscendo procedure interne di sicurezza, metodi e luoghi di conservazione delle informazioni più delicate e di valore. Quando sono protagonisti di queste vicende in maniera inconsapevole, invece, possono essere avvicinati con le più classiche tecniche della Humint".
(Fonte: Cyber Affairs)
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