IL PROCESSIO
Busto: l’harem, le molestie, la condanna
All’insegnante innamorata e delusa inflitti 4 mesi e 4 giorni. Le molestie contro un prof di 50 anni e una delle sue amanti
«Comprati le caramelle con questi soldi»: l’insegnante sedotta e ingannata dal collega è stata condannata ieri pomeriggio, mercoledì 8 maggio, a quattro mesi e quattro giorni più 500 euro di risarcimento per molestie e tentata violenza privata anche nei confronti di una delle donne del di lui harem. Uscendo dall’aula del tribunale di Busto Arsizio gliel’ha sibilato passandogli a pochi millimetri di distanza e il cinquantenne ha incassato senza battere ciglio. L’uomo vessato dalle insistenze dell’imputata aveva chiesto un ristoro di 50mila euro (l’altra vittima ne aveva chiesti 10mila in più), il giudice Marco Montanari ha stabilito un quantum notevolmente ridotto rispetto alle pretese, concedendo comunque una somma maggiore - 2mila euro - all’altra vittima, pure lei professoressa dell’istituto privato in cui le passioni ribollivano.
SCUOLA VIVACE
Soddisfatto l’avvocato Carlo Alberto Cova, difensore della quarantacinquenne finita a processo: innanzitutto il giudice ha derubricato l’accusa originaria di stalking e poi ha ridimensionato economicamente i contraccolpi delle condotte sulle parti civili, rappresentate dagli avvocati Sara Cazzulli e Maria Fichera. Nessuno dei protagonisti della commedia all’italiana lavora più in quella scuola per bimbi fino a otto anni.
QUATTRO RELAZIONI
A quanto pare in quell’ambiente austero l’avvento del cinquantenne portò una sferzata ormonale. In poco tempo riuscì a mettere in piedi quattro relazioni contemporaneamente all’insaputa delle dirette interessate. Un maestro di equilibrismo: con la premessa di non volere legami impegnativi e l’anteposizione del figlio rispetto a qualsiasi altro rapporto, aveva sempre un alibi e per un anno tutto filò liscio.
TROPPE CHIACCHIERE
A Pasqua 2022 la fortezza collassò: l’ultimo giorno prima della settimana di vacanza, due delle sue compagne si fermarono davanti all’istituto a chiacchierare. E gli argomenti tra femmine sono sempre quelli: moda e uomini. Sul fronte sentimentale, nei racconti di una l’altra si rispecchiava in pieno, le similitudini erano sbalorditive, i loro partner sembravano gemelli omozigoti. Non ci volle molto per capire che condividessero lo stesso fidanzato. A quel punto scoppiò il caso e vennero a galla le altre due.
LA VENDETTA
La quarantacinquenne condannata ieri (con beneficio della sospensione condizionale) fu quella che più risentì del tradimento e decise di vendicarsi a colpi di messaggi, mail, telefonate, appostamenti. Minacciava l’uomo di mostrare al figlio le foto intime che lui le aveva inviato e in occasione della gita scolastica a cui una delle antagoniste avrebbe partecipato come responsabile dei minori, sparse davanti a scuola biglietti diffamatori contro di lei, in cui si diceva che maltrattasse i bambini.
FUGA DALLA FINESTRA
A maggio del 2022 chiamò il cinquantenne nel suo ufficio per dirgli che se avesse voluto continuare a lavorare lì avrebbe dovuto continuare a frequentarla. E quando l’uomo cercò di congedarsi, l’imputata gli impedì di uscire dalla porta così che lui scappò dalla finestra. Tra novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.
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