LA TRAGEDIA
Varese: «Da due anni dicevamo che era pericoloso»
Fabio Ambrosetti, legale delle vittime accoltellate da Marco Manfrinati. «La moglie era scappata di casa e lui aveva iniziato gli atti persecutori»
«Era da due anni che dicevamo che era pericoloso. E la famiglia lo diceva supportata da pareri medici». L’avvocato Fabio Ambrosetti, legale delle vittime accoltellate ieri, lunedì 6 maggio, da Marco Manfrinati in via Menotti, conferma le pesanti tensioni create dal 40enne, ora in carcere, e le altrettanto forti paure che avevano la moglie Lavinia, con la quale è in corso a Busto Arsizio la separazione, e il padre di lei, Fabio Limido, rimasto ucciso nell’aggressione. La donna, colpita al volto e al collo, è stata operata d’urgenza: è fuori pericolo.
È stata un’escalation. Così ripercorsa dal legale Ambrosetti: «La prima denuncia per maltrattamento in famiglia a danno della moglie risale due anni fa a Busto Arsizio. Gli venne applicata una misura cautelare di non avvicinamento, ma poi si chiese la revoca della misura». «La moglie - aggiunge l’avocato della famiglia - scappò di casa e venne a Varese, ma lui cominciò a compiere atti persecutori nei suoi confronti e anche nei confronti dei genitori di lei. Gli venne applicata un’altra misura di divieto di avvicinamento, ancora in corso, e ora si svolgerà anche il processo a suo carico».
Che tipo di atti persecutori compieva? «Numerosi atti con tipologie diverse come minacce, anche gravi, venne trovato con un martello in macchina vicino al veicolo delle vittime, mandava messaggi sui telefoni e faceva appostamenti» spiega Ambrosetti.
«Era in corso - precisa il legale - anche una separazione a Busto Arsizio ed è stata depositata qualche giorno fa la consulenza tecnica».
Si poteva fare di più? «Obiettivamente c’era un divieto a suo carico, più di così non si poteva fare. Ovviamente c’è anche un margine di prevedibilità perché il divieto, come abbiamo visto, si può violare. È una questione complessa: sia noi che la famiglia dicevamo da due anni che era pericoloso».
«Come sta Lavinia? È fuori pericolo. È stata sottoposta a una lunga operazione chirurgica ieri perché è stata colpita sul viso e tagliata la carotide, ma ora è salva. La mamma di Lavinia è sconvolta: lui al momento dell’arresto si è rivolto a lei chiedendo “come sta tuo marito?” e chiedeva notizie ai poliziotti, i quali non gli rispondevano».
«Sono il loro legale da sempre, ma sono soprattutto amici e sono sconvolto» conclude l’avvocato Ambrosetti.
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