GUARDIA DI FINANZA
Nel bagaglio due bottiglie piene di droga
Slovacco sorpreso in aeroporto con più di 3 chili di cocaina liquida: ora è in carcere

È sbarcato allo scalo con due bottiglie di liquore messicano dentro i bagagli. Ma i cani hanno fiutato subito che il contenuto fosse di ben altra natura: era cocaina liquida, 1,4 chili in una e poco meno di due nell’altra. Veniva da Cancun il trentacinquenne arrestato martedì dalla guardia di finanza dello scalo d’intesa con il pubblico ministero Massimo De Filippo. L’uomo è stato interrogato ieri mattina dal gip Stefano Colombo ed è scoppiato in lacrime: «Non sapevo che fosse droga, non ne avevo idea», ha spergiurato, difeso dall’avvocato Elisa Colombo, sperando di poter evitare la permanenza in carcere. Lo stupefacente era destinato a soggetti non meglio identificati di Genova. Un giro intricato, che il trentacinquenne - slovacco ma residente in Inghilterra - ha cercato di rendere lineare raccontando la storia della sua vita. «Vivo con il mio fidanzato in Inghilterra, l’ho conosciuto in Liguria dove spesso andiamo. e andiamo anche in Messico in vacanza».
Una circonlocuzione per arrivare al punto saliente: «Un mio amico di Cancun, Juan Carlos, mi ha chiesto il favore di portare le bottiglie in Italia e io ho accettato. Mi ha detto che mi avrebbe contattato il destinatario che però non conosco».
Va da sé che il giudice gli abbia contestato che forse avrebbe dovuto porsi qualche domanda, perché è notorio che i narcotrafficanti usino corrieri più o meno consapevoli per esportare la droga. «Non lo sapevo, non ci ho proprio pensato». Qualora fosse anche credibile la sua versione, lo slovacco non ha un posto in Italia in cui stare ai domiciliari, in attesa di chiarire la sua posizione e dunque resta nel carcere di via per Cassano. Nei prossimi giorni l’avvocato Colombo deciderà la strategia difensiva.
In ogni caso il liquido dovrà essere analizzato per confermare la presenza dell’alcaloide.
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