TRASPORTI
A scuola in autobus, un'odissea
Bus pieni, pochi e sempre in ritardo: le mamme degli studenti protestano: "Paghiamo 580 euro e abbiamo solo disservizi". I gestori promettono: "La situazione migliorerà con i nuovi orari"

Pochi bus navetta, tutti come le sardine per andare a scuola, la mattina, dalla zona stazioni ai licei e alle altre scuole superiori. All’uscita? Ancora caos. I primi giorni di scuola, il delirio, negli ultimi, “i primini” hanno forse imparato a sgomitare di più e rimangono a piedi meno di prima. Chi poi deve allontanarsi da Varese per tornare a casa, combatte con situazioni complicate, come quelle raccontate da alcune mamme: pochi pullman nell’arco del pomeriggio e ritorno a orari impossibili. Basta perdere la coincidenza tra navetta e bus e qualunque programma pomeridiano va in tilt. Altro tema, ma non meno importante, quello dei costi.
Raccontano alcune mamme: «Duecento euro per l’abbonamento cittadino, altri 380 per dieci mesi per quello con mezzi pubblici nella zona dove abitiamo, a Bodio. Il risultato? Una cifra folle per non avere un servizio garantito. Eppure - proseguono - si sa ben prima dell’inizio della scuola quanti sono gli abbonamenti venduti, è così difficile fra e un calcolo e mettere in servizio i bus necessari?». La questione riguarda in modo particolare alcuni paesi attorno a lago. Sempre a Bodio raccontano che per tornare a casa da scuola, i ragazzi hanno a disposizione «solo quattro autobus in tutto il pomeriggio - è il racconto delle mamme -. Significa che se escono alle 15.40, come avviene per esempio in alcuni giorni della settimana dal liceo artistico, i ragazzi riescono a tornare alle 16,55. Possibile, per fare una quindicina di chilometri?».
Non solo. A Bodio vi è anche un altro problema, collegato al fatto che Lomnago è frazione non esattamente dietro l’angolo rispetto a chi prende il bus per Bodio “centro”. «In alcuni casi i gestori ci sono pure venuti incontro ma non è questo il problema - continuano i genitori di alcuni giovani studenti -. Il vero guaio è che se si esce da scuola alle 13 e si prende un bus alle 13.45 nell’area dietro le stazioni, si giunge a casa alle 14.30. Una follia organizzativa e di orari sballati che non vengono incontro alle esigenze reali dei pendolari».
Se poi le uscite sono anticipate a mezzogiorno, cosa che in alcuni licei, più volte la settimana, rappresenta la norma, la situazione non cambia molto. Corsa in zona stazione a prendere il bus per le varie destinazioni. «Difficile fare coincidere gli orari delle scuole con un numero adeguato di bus nell’ora di punta?». Per quanto riguarda Autolinee Varesine, Fabrizio Laudi ricorda che «solo nell’arco di questa settimana si sono formalizzati e definiti gli orari delle scuole e stiamo cercando di venire incontro alle varie esigenze che ci vengono sottoposte, non tutte uguali in questi giorni», Non appena entrate e uscite saranno regolarizzate, i mezzi per spostarsi da casa a scuola o verso le aree dove partono altri mezzi pubblici, fanno sapere i gestori (del Consorzio Ctpi che comprende linee urbane ed extraurbane tra varie società “consorelle”), la situazione dovrebbe regolarizzarsi. Cioè non più assalti ai mezzi cittadini e, forse più corse più mezzi laddove scarseggiano. «A una bella cifra spesa deve corrispondere quantomeno un ottimo servizio».
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