IL GIALLO
Abiti trovati sul Limidario: sono di Manuela?
Possibile traccia della donna scomparsa a giugno. La Rega paga le ricerche

Brandelli di vestiti che apparterebbero a Manuela Possessi. Il ritrovamento sul Limidario, da parte di un gruppo di cacciatori di alcuni frammenti di indumenti, ha fatto subito pensare alla cinquantottenne svizzera (compagna dell’alpinista varesino Oliviero Bellinzani, di Orino, morto durante una scalata nell’agosto del 2015) scomparsa lo scorso 24 giugno sulla montagna al confine tra Cannobina, Vigezzo e Canton Ticino, dove si era diretta, salendo da Brissago, per un’escursione. Il condizionale è d’obbligo poiché sono in corso ulteriori accertamenti, ma si può parlare di una nuova pista per risolvere il mistero di Manuela. I vestiti sono stati ritrovati a oltre due chilometri di distanza dall’area che era stata interessata dalle ricerche, forse trasportati dal vento. «In quota c’è ancora neve ma a breve riprenderanno i sopralluoghi», ha dichiarato il figlio Nicolas al sito di informazione tio.ch. Intanto la Rega (la Guardia aerea svizzera di soccorso) ha fatto sapere di aver deciso di abbuonare alla famiglia la spesa complessivamente sostenuta per le ricerche -si parla di 93mila franchi- che hanno visto l’impiego di mezzi e uomini, compresi gli elicotteri; costi che inizialmente pareva non dovessero essere coperti dalla Rega e neppure dalla Cassa malati di Manuela, poiché non era stato ritrovato il corpo. Ciononostante l’assicurazione ha pagato 14mila euro, che sono stati riversati alla Rega, e quest’ultima si è accollata la spesa delle ricerche. In tutti questi mesi si è messa in moto la macchina della solidarietà con raccolte di fondi avviate dagli amici di Nicolas, che ha dovuto sostenere ulteriori spese per le perlustrazioni, effettuate anche con elicotteri di aziende private.
A distanza di dieci mesi resta però ancora un giallo la scomparsa della ticinese. Un mese fa quelle che inizialmente, da lontano, erano state scambiate per ossa di un cervo, alla fine si erano purtroppo rivelate essere resti umani. Erano stati scoperti dagli agenti della polizia provinciale di Verbania, impegnati in un sopralluogo di routine per il controllo della fauna selvatica alle pendici delle Rocce del Gridone, la montagna che sovrasta il paese vigezzino di Re ed è collegata al Limidario. Si era subito pensato a Manuela: si trattava invece delle povere spoglie di Veronica Bencic, l’ottantatreenne triestina sparita nel nulla da Re il giorno di Ferragosto, dov’era arrivata in pullman per un pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Sangue.
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