IL CASO
Ad Arona la birroteca antifascista
Un’insegna esposta all’ingresso del locale di via Gramsci raccoglie l’apprezzamento dell’Anpi locale

Birra antifascista, o meglio “una bottega antifascista”. E’ la scritta che campeggia sulla porta di ingresso della “Bottega della Birra” di via Gramsci ad Arona, un locale molto frequentato dai giovani che possono bere e gustare vari tipi di birre che provengono da tutta Europa.
Un locale unico nel suo genere che ora ha anche una scritta unica nel territorio. Per Giorgio Oleggini, esponente sempre in prima linea dell’Anpi locale, si tratta di «un’ottima idea, soprattutto di questi tempi mentre si avvicina il 25 aprile», mentre a livello nazionale stanno già fioccando le polemiche per le dichiarazioni “controcorrente” del presidente del Senato Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d’Italia, sull’attentato di via Rasella a Roma del 23 marzo 1944 e sulla successiva rappresaglia nazista culminata con la strage delle Fosse Ardeatine. «Quelli uccisi non erano biechi nazisti, ma una banda musicale di semi pensionati altoatesini, quindi mezzi tedeschi e mezzi italiani», ha detto La Russa, suscitando indignazione del Pd e dell’Anpi. La scritta aronese era da tempo sul negozio, poi a gennaio è sparita ed è tornata, rifatta e restaurata.
La frase è incisa sopra una insegna arcobaleno in sostegno alla comunità Lgbtq. La titolare Genny Vinci, che definisce la sua attività “una birroteca e non una birreria”, non vuole spiegare, né commentare il perché di questa insegna e si è dimostrata infastidita da tanta curiosità. Il sindaco leghista Federico Monti invece dice: «Siamo tutti antifascisti, è nella nostra costituzione».
Comunque se ci sono ancora simpatizzanti neofascisti sappiano che la bottega della birra di Arona non lo è, ma si possono anche lì trovarne di “scure”.
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