IL LUTTO
Addio ad Antonio Pizzi
Per sette anni guidò la Procura di Busto, negli anni ottanta fu tra i coordinatori dell'inchiesta sul Banco Ambrosiano di Calvi

È un grande vuoto, professionale e umano, quello che il procuratore generale di corte d’appello Antonio Pizzi lascia nel mondo della giustizia: lunedì sera il magistrato, che per sette anni ha guidato la procura di Busto Arsizio, si è spento all’ospedale Niguarda di Milano, stroncato da una leucemia fulminante. Aveva 72 anni, la maggior parte dei quali trascorsi in trincea contro tutte le sfaccettature della criminalità.
Originario del Molise, aveva cominciato la sua carriera come uditore a Milano nel 1969. Da giudice istruttore, nei primi anni Ottanta coordinò inseme a Renato Bricchetti l’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, il banchiere trovato impiccato sotto un ponte di Londra il 18 giugno del 1982. Il processo finì con condanne definitive di imputati eccellenti, compresi i vertici della loggia P2: Licio Gelli, Umberto Ortolani, Flavio Carboni, Francesco Pazienza. Pizzi era ai vertici di largo Giardino quando il territorio venne travolto a livello planetario dagli orrori delle Bestie di Satana. Fu lui, affiancato dal pubblico ministero Tiziano Masini, a persuadere il leader della setta Andrea Volpe a collaborare con la giustizia. Il funerale sarà celebrato giovedì 27 alle 11 nella chiesa di Sant’Angelo Merici in via Cagliero 26 a Milano.
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