CARNEVALE
Al Tarlisu le chiavi di Busto Arsizio
Il discorso: «Lampioni e ospedale, così non va»

La settimana del Carnevale è iniziata con la consegna delle chiavi della città al Tarlisu: fino a sabato grasso, sarà la maschera bustocca a comandare a Palazzo Gilardoni. D’altronde, in questi giorni “ogni scherzo vale”. E così questa mattina, domenica 11 febbraio, in piazza Vittorio Emanuele il sindaco Emanuele Antonelli ha consegnato chiavi e incarico al Tarlisu, impersonato come sempre dal “Pedèla” Antonio Tosi, affiancato dalla nuova “Bumbasina” Paola Crespi e dalla “Fudrèta” Monica Colombo.
Come da tradizione, il Tarlisu ha letto il suo discorso alla città, rigorosamente in dialetto bustocco: un’arringa in cui, tra il serio e il faceto, la maschera cittadina ha punzecchiato l’amministrazione su ciò che non funziona (o si può migliorare). A cominciare «dai lampioni intelligenti, che sono spenti e hanno trovato una scusa: la colpa è dell’inquinamento luminoso! A proposito – ricorda il Tarlisu (alias Pedèla) -: e i lampioni del Richino? Sono come i fantasmi». Altro tema caldo: l’ospedale: «Per quello nuovo, se tutto andrà bene, ci sarà l’inaugurazione nel 2030 – constata il Tarlisu -. Per quello vecchio, è ora che la politica bustocca inizi a battere un colpo. Perché così è solo un disastro».
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