DAL 17 MARZO
Al via il settimo Festival Fotografico Europeo

Edizione numero sette per il Festival Fotografico Europeo, che da sabato 17 marzo e per 37 giorni a seguire, invade - è proprio il caso di dirlo - il territorio. Oltre quaranta le mostre in calendario, nove le città coinvolte: Busto Arsizio, Legnano, Castellanza, Varese, Olgiate Olona, Gallarate, Gavirate, Cairate e Milano.
Organizzato da Afi, l’Archivio fotografico italiano, il Festival si presenta quest’anno con l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo. Un riconoscimento di valore e significativo perché vuol dire che la sua prima vocazione - raccontare il mondo con lo sguardo aperto e senza pregiudizi - è stata riconosciuta e apprezzata. E non a caso anche quest’anno viene ribadita, a cominciare dal sottotitolo, «L’immagine incontra il mondo nelle stanze della fotografia», e attraverso esposizioni e ospiti, seminari e workshop, multivisioni e letture di portfolio, presentazioni di libri e concorsi.
Il tutto secondo un calendario estremamente articolato che scagliona inaugurazioni dal 17 marzo al 22 aprile e non concede, per fortuna, momenti di noia. Coinvolgendo Comuni e associazioni, musei, librerie e gallerie, muovendo, particolare di non secondaria importanza, le persone e anche un po’ l’economia del territorio. È Claudio Argentiero, presidente di Afi e organizzatore del Festival, a portarci alla scoperta della rassegna che troverete illustrata anche nelle pagine successive e poi nei numeri di «Lombardia oggi» a venire, sino ad aprile.
Argentiero, quest’anno i giorni di Festival sono trentasette, sono tanti...
«Sì, il periodo delle cinque settimane rapprenda una opportunità per noi e per il pubblico, che in questo modo ha più possibilità di visitare tutte le esposizioni».
Quali le novità 2018?
«Le novità sono legate soprattutto all’avvio di collaborazioni con gallerie importanti, al coinvolgimento di altri Comuni del territorio oltre a Busto Arsizio e Legnano, che restano il cuore della manifestazione, alla presentazione di libri finalizzati a donazioni di importanti fondi fotografici che Afi ha ricevuto nel corso degli ultimi mesi».
Pare che, come tradizione, non ci sia un filo rosso, un tema che lega.
«Per scelta non decidiamo mai un tema specifico, piuttosto cerchiamo di far dialogare i diversi artisti attraverso progetti. Inevitabilmente ne emerge una visione intima e autoriale in cui l’uomo viene posto al centro delle differenti ricerche, sia in ambito sociale, che espressivo, comunicando disagi e problematiche ambientali, riflettendo sull’energia o sui mutamenti di grandi spazi, sul tema dell’acqua e dell’architettura, ma anche sulla bellezza».
Quindi il vero tema sono il dialogo, il confronto, la scoperta.
«Sì. Il nostro scopo è far dialogare, attraverso l’arte dello sguardo, comunità e Paesi con culture differenti. Cerchiamo di farlo con la massima qualità possibile e infatti molte mostre sono state prodotte dal laboratorio di stampa Fine Art Afi».
Ci accompagna in visita fra gli autori esposti? Quali sono quelli da non perdere per nessun motivo?
«È difficile definire quali autori sono meglio di altri. Non li abbiamo scelti casualmente, ma dopo studi e incontri approfonditi quindi per noi sono tutti assai validi. La cosa bella è che sarà possibile vagare nel Palazzi della Fotografia, come Leone da Perego a Legnano, o Marliani Cicogna a Busto Arsizio, o Villa Pomini a Castellanza, e visitare tante mostre, scoprendo differenti generi e generazioni che si affiancano in un ideale confronto. Quel che mi sento di dire è che non è da trascurare affatto la fotografia cinese, giapponese e ucraina, e ovviamente italiana, da cui emergono percorsi che fanno riflettere sul destino dell’uomo, sulle prospettive giovanili e sulla religione».
Quali sono i maestri presenti?
«I maestri sono parecchi: Francesco Radino, Roberto Kusterle, Gianmarco Maraviglia, Patrizia Dalla Porta, Pietro Donzelli, Ugo Panella, Marina Alessi, Livio Senigalliesi, Kurt Amman, Franco Donaggio. Tutti gli altri non citati sono comunque di ottimo livello perché dotati di talento, intesa progettuale, costanza nella ricerca di uno stile, affermazione internazionale».
E le giovani promesse da tenere d’occhio?
«Il Festival nasce anche con l’intento di promuovere i giovani talenti. Potrei citare Evelyn Bencicova, Viktoria Sorochinsky, Onishi Tadashi, Hermes Mereghetti, Luca Zanier, Wang Pan. Alcuni di loro entreranno nella collezione di Afi».
Qual è l’evento più eccentrico?
«Decisamente quello del 18 aprile a Legnano con Max De Aloe: l’armonicista musicherà dal vivo alcuni film muti. Poi tutte le multivisioni, che sono sempre eventi particolari cui assistere almeno una volta. Abbiamo messo in piedi un programma alla portata di un pubblico eterogeneo e interessato alla fotografia come linguaggio espressivo, evitando spettacoli fuorvianti e dispendiosi, preferendo investire le poche risorse in eventi mirati e di qualità. A noi interessa che il pubblico apprezzi le proposte, gli sforzi organizzativi e la volontà di proporre un Festival sempre più qualificato nei contenuti, che si proietta nel mondo».
Come dimostra il partenariato con la Cina e le francesi Arles e Grenoble...
«Esatto, quello è un esempio concreto di continuità e di scambio, non solo di fotografia, ma anche di cultura e di dialettica. Ma attenzione, nessuna soggezione. Quello che vogliamo è tenere un profilo familiare, accogliendo gli autori, gli ospiti e il pubblico in una dimensione amichevole, senza primeggiare e creare distacchi organizzativi tra il curatore e chi guarda e visita».
Ci sono momenti riservati ai giovani?
«Per i giovani sono previste visite guidate alle mostre, laboratori, dibattiti sul linguaggio visivo. Il Liceo artistico Candiani di Busto Arsizio, inoltre, presenterà dal 20 marzo una sua mostra nella biblioteca di via Marliani, 1451 Milano - Palermo, sui beni confiscati alla mafia e il loro riuso sociale».
Festival Fotografico Europeo - Dal 17 marzo al 22 aprile a Busto Arsizio, Legnano, Castellanza, Olgiate Olona, Gallarate, Gavirate, Cairate, Varese e Milano; media partner La Prealpina; tutto il programma su europhotofestival.archiviofotografico.org.
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