LA TRAGEDIA DI ALBIZZATE
Crollo, la famiglia vuole la verità
Incarico ad un pool di specialisti per la morte di madre e due figli

Chiedono che si spengano i riflettori sulla loro famiglia, Noureddine Hannach e il figlio Adam di 9 anni che ha assistito alla morte della madre Fouzia e dei fratellini Souleymane e Yaoucut lo scorso 24 giugno. Prima però ringraziano pubblicamente la comunità e annunciano che d’ora in poi della tragedia si occuperà un pool di professionisti.
Con padre e figlio ci sono anche i fratelli e le sorelle, tutta la famiglia unita. Sono in attesa di avere il via libera per tornare in Marocco con le salme, dove la madre di Fouzia potrà piangere la morte della figlia più piccola e amata.
I PROFESSIONISTI
«Desidero esprimere un ringraziamento alle istituzioni, alla comunità di Albizzate e a tutti coloro che hanno manifestato, direttamente o indirettamente, la propria vicinanza a seguito dell’immane tragedia che ci ha colpiti», dice Noureddine che con uno dei rappresentanti della comunità islamica locale Nadir Abdessamd (e non guida spirituale), «ci siamo affidati a un pool di professionisti nominando gli esperti che potranno contribuire a chiarire le cause e le responsabilità per l’accaduto. Abbiamo piena e massima fiducia nell’operato della procura della Repubblica di Busto Arsizio, nella persona del pm, la dottoressa Nadia Calcaterra». Noureddine conclude: «Desidero che venga rispettata la privacy della mia famiglia e il riserbo sulla vicenda, considerata anche la delicatezza delle indagini attualmente coperte da segreto istruttorio».
Un grazie che arriva anche alla luce dell’impegno della comunità e in particolare delle famiglie dei compagni di Adam che si sono immediatamente mosse per la raccolta fondi insieme alla Pro loco.
LA SOLIDARIETÀ
«Ancora non abbiamo chiuso la raccolta fondi per Adam», spiega Luisella Carini della Pro loco. «Si continua in modo che un numero sempre maggiore di persone abbia voglia di aiutare e sostenere la famiglia».
Non solo, dopo l’onda emotiva, ma anche ormai a tre settimane dalla tragedia, in paese la ferita è ancora fresca. «Stiamo organizzando un ciclo di appuntamenti proprio perché la comunità di Albizzate ha bisogno di andare avanti dopo la tragedia», sottolineano dalla Pro loco con il vicesindaco Eliana Brusa e Adele Patrini, presidente dell’associazione Caos. «Si tratta di un ciclo di appuntamenti, saranno quattro incontri aperti a tutti».
IL MAROCCO
Al momento resta il nodo principale da sciogliere per la famiglia Hannach. «Tornare in Marocco è ancora complesso, hanno riaperto parzialmente le frontiere», spiega Nadir Abdessamd. «Ci vogliono tamponi e test sierologici, ma 48 ore prima del viaggio non si avranno mai gli esiti. Mentre attendiamo ancora fra qualche giorno le comunicazioni sulle salme. Per ora non possono essere trasportate. Abbiamo ricevuto una lettera dal ministero del Marocco. I tempi si stanno dilatando a causa del Covid, ora il principale pensiero è per Fouzia e i suoi bambini: meritano una sepoltura».
E al di là di ogni desiderio, si inizia a pensare cosa sia meglio per le tre salme che non possono restare all’infinito in attesa delle autorizzazioni sanitarie per tornare a Casablanca.
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