L’INCONTRO
«Pagavo la mancia ai Beatles»
Freda Kelly, la storica segretaria dei Fab Four, racconta i suoi anni con la band più famosa della storia e qualche piccolo segreto
Quattro persone normali, «come tutti gli esseri umani». Parola di Freda Kelly quando parla dei Favolosi Quattro, cioè dei Beatles.
In sala Reni ad Albizzate arriva la storica segretaria del gruppo musicale più famoso al mondo, colei che vide i quattro ragazzi per la prima volta al Cavern di Liverpool e ne rimase affascinata. Non tanto per la musica, di primo acchito, «ma perché erano belli».
Freda aveva diciassette anni e, in poco tempo, diventò la ragazza più invidiata dalle sue coetanee perché seguì i Beatles dai loro albori fino al successo planetario, cioè dal 1962 al 1972.
Era talmente importante nella loro vita che, nei primi tempi, doveva pure amministrare il loro «pocket money».
Metteva i soldi in banca ma ne teneva un tot in una busta marrone che consegnava ai ragazzi «almeno per comprarsi le sigarette». Tempi mitici, quelli in cui Freda comunicava alla famiglia di origine irlandese che avrebbe seguito i Beatles e il padre era piuttosto diffidente perché temeva che il lavoro sarebbe durato poco, seguendo questi tipi «che si vestono male».
Le cose andarono in maniera un po’ diversa dalle previsioni paterne e Freda ha vissuto sulla propria pelle quei momenti elettrizzanti. Ed ora è una donna di più di settant’anni, «con due figli, un marito, un gatto e un cane», una persona semplice e gentile che non ha perso mai i contatti con i beatlesiani di tutto il mondo.
In sala il presidente italiano Rolando Giambelli nella serata organizzata da Volarte assieme a Comune e Pro Loco. Conduce il direttore de Il Giorno Sandro Neri insieme a Gianmarco Airaghi.
Mentre risuonano le note di Hey Jude, i fans si emozionano e il pubblico non può non sciogliersi in un applauso corale perché la musica dei Beatles ormai ha un valore universale. E Freda ha vissuto da testimone questo grande fenomeno planetario. Con semplicità.
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