LA TRAGEDIA
Tutti uniti attorno ad Adam
Pro Loco e genitori dei compagni raccolgono migliaia di euro. Fouzia era pronta a partire per il Marocco come ogni anno: la sua famiglia dovrà accogliere le tre bare
Dopo l’orrore e le lacrime, è il tempo di affetto e solidarietà. Albizzate risponde con i fatti alla morte di Fouzia Hannach con i suoi due figli Soulaymane, 5 anni, e Yaoucut, 15 mesi, le tre vittime del crollo del cornicione di via Marconi avvenuto mercoledì pomeriggio.
Ieri mattina, la Pro loco ha raccolto migliaia di euro che donerà a papà Noureddine e al figlio Adam di 9 anni che ha assistito alla morte di madre e fratellini salvandosi per una particolare benevolenza del destino.
AFFETTO E SOLIDARIETÀ
Tutta Albizzate e altre realtà hanno risposto all’iniziativa nata da un gruppo di genitori che conoscono la famiglia, si tratta dei compagni di Adam, tutti sotto choc. Commovente la fila di persone, da un super nonno novantenne che ha voluto dare il proprio contributo a una benefattrice arrivata da Varese per fare una donazione importante. Una delle organizzatrici, Luisella Carini, annuncia che ci sarà tempo fino a venerdì per fare le donazioni usando il conto corrente della Pro loco, mentre in paese ci sono tre bar dove sarà possibile lasciare un contributo: il bar Tres Jolie, L’angolo fiorito in stazione e la Ferramenta Marianna.
«Al momento non abbiamo ancora fatto i conti, stiamo aspettando di tirare le fila anche con i bonifici. Intendiamo consegnare il denaro a Noureddine in modo che possa essergli utile in questo momento così difficile. È il nostro modo per far sentire la presenza solidale della comunità. Se anche dovessero arrivare fondi dopo venerdì, saranno consegnati alla famiglia perché sono soldi loro», sottolinea Carini al termine della raccolta.
I genitori nei prossimi giorni vorrebbero far sentire il loro affetto e soprattutto quello dei compagni ad Adam: da vedere quale sia il momento e quali passi saranno da compiere. Il bambino al momento è accudito dalle braccia amorevoli di zia Nabila - sorella maggiore della madre arrivata da Strasburgo - e della migliore amica della madre. Le due donne non lo lasciano mai solo. A prendersi cura del piccolo anche la guida spirituale della comunità islamica che la famiglia frequentava, Nadir Abdessamd.
Ci sono due comunità solidali che stanno facendo rete, con l’aiuto dell’amministrazione comunale. È il vicesindaco Eliana Brusa a occuparsi degli Hannach. Anche ieri mattina insieme alla presidente della Pro loco è andata in via Carso dove vive la famiglia. Brusa ha dato massima disponibilità confermando la volontà di sostenere Noureddine e Adam, che avrà bisogno di sostegno psicologico, sempre nel rispetto della volontà della famiglia. Al momento gli Hannach sono preoccupati per il bambino di 9 anni che rifiuta la morte di madre, fratellino e sorellina. Soprattutto del fratello Soulaymane a cui era affezionatissimo.
FUNERALI A CASABLANCA
Occorre affrontare la questione del trasporto delle salme in Marocco dopo che saranno eseguite le autopsie. Noureddine ha confermato la volontà di celebrare i funerali a Casablanca con la famiglia di origine, tanto che insieme con l’associazione culturale islamica e con l’aiuto del console di Milano ha già scritto al ministro in Marocco per chiedere l’autorizzazione.
Via Marconi resta sotto sequestro e i periti inizieranno i lavori per consegnare una relazione al pm Nadia Calcaterra che coordina le indagini. Da vedere se da domani la lista degli indagati si allungherà.
LA VALIGIA PRONTA
La valigia e i vestiti nuovi per i bambini erano già pronti per il viaggio in Marocco. Fouzia aveva i biglietti pronti per Casablanca, dove l’aspettavano la madre e tutta la famiglia. La data era fissata: partenza 15 luglio, giorno in cui le frontiere dall’Europa al Marocco dovrebbero tornare a essere aperte. Nadir Abdessamd, guida spirituale della comunità islamica che è sempre al fianco della famiglia distrutta dal crollo di mercoledì, racconta: «Fouzia era la figlia amatissima, l’ultima della famiglia rimasta a Casablanca. Andava ogni anno in Marocco a riabbracciare i genitori e soprattutto la madre a cui era molto legata. Lo scorso anno aveva saltato l’appuntamento perché Yaoucut era appena nata e non se l’era sentita di affrontare il viaggio. Così non vedeva l’ora di andarci questa estate. Ma il destino si è messo di mezzo». Sebbene la fede potente e incrollabile di Nadir e della stessa famiglia Hannach portino ad accettare la tragedia come volere di Dio, il dolore resta. «C’è bisogno di consolazione per la mamma di Fouzia: aspettava di vederla e abbracciarla e si ritroverà davanti una bara».
Il presidente del centro islamico preme affinché si comprenda la necessità di riportare in Marocco le salme della donna e dei bambini. «È l’unica consolazione, oltre a un modo per trovare sollievo non solo per la mamma di Fouzia ma anche per Noureddine e il piccolo Adam. Hanno diritto di celebrare il loro lutto e il loro dolore ricongiungendosi con la famiglia in Marocco. Anche qui siamo una grande famiglia, ma questa è una tragedia troppo grande per tutti».
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