LA PROTESTA
«Il turismo travolto dai treni»
Sindaci contro AlpTransit per rumori e vibrazioni. È fuga dalle seconde case

Esasperati, stanchi, senza risposte da dare a chi arriva in Comune a lamentarsi per il passaggio di treni merci. Si sentono così alcuni sindaci del Verbano che hanno partecipato all’incontro su AlpTransit e le sue problematiche, organizzato in municipio a Laveno, alla presenza anche di consiglieri regionali e parlamentari del territorio. «Io ho gente che sempre con maggiore frequenza viene a dirmi che sta per vendere la propria casa – ha detto il sindaco di Porto Valtravaglia, Adriano Giacobazzi – perché il traffico delle merci è aumentato e sono cresciuti rumori e vibrazioni. Molte sono seconde case di turisti che animano il paese non solo d’estate. Certo, la ferrovia c’era anche prima, ma non c’erano tali passaggi continui senza contare che, forse all’incrocio dei convogli, i locomotori “strombazzano” con le sirene nel cuore della notte».
Rumore, vibrazioni dovute anche alle velocità di passaggio, stanno portando ad una crisi di quella che per anni è stata una colonna portante del borgo: il turismo delle seconde case.
«Quanto sta avvenendo – prosegue Giacobazzi - porta a una svalutazione del mercato immobiliare che qui, a Castelveccana o a Brezzo di Bedero, è sempre stato importante. Le conseguenze sull’ambiente, così come la decisione di far circolare tanti treni, così lunghi, ci sono piovute addosso. Non abbiamo avuto la possibilità di scegliere, di fare un referendum. Chiedo che si investa subito in barriere fonoassorbenti, non possiamo più aspettare. Barriere che rispettino soprattutto il luogo, che non siano impattanti. Da questo punto vista la Provincia di Varese, contrariamente a quanto deciso in alto loco, aveva predisposto un ottimo piano per cercare di contrastare disagi e inconvenienti. La Regione stessa potrebbe restituire alle nostre popolazioni, colpite da questo grosso disagio, la passeggiata sulla costa da Caldè a Porto Valtravaglia con una messa in sicurezza».
Anche il vicepresidente della Comunità Montana Valli del Verbano Luciano Pezza, che già da sindaco di Castelveccana era spesso andato in pressing su Prefettura e Regione Lombardia, ritiene che questo sia il momento di marciare uniti con decisioni condivise. «Ribadisco – chiosa Pezza – che bisogna essere uniti come sindaci, come amministratori nell’affrontare questi Enti. La sicurezza, la qualità della vita dei nostri cittadini, corse passeggeri in orari in cui la gente va a Milano a lavorare o studiare sono richieste più che ragionevoli. Questi punti, se attuati, avranno il potere di mantenere o riportare il turismo in queste aree del Lago Maggiore, ed anche per questo ci siamo appellati ai parlamentari del territorio e a Regione Lombardia». Pezza ha chiesto che la prossima riunione sul tema si faccia a Gambarogno in Ticino, per vedere le risposte della Svizzera agli stessi problemi.
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