ONDOLI
Ospedale: stop ai tagli
Comitati sulle barricate, incontro pubblico in municipio: elaborato un piano con idee per il rilancio

Un progetto per la «riqualificazione» dell’ospedale “Carlo Ondoli”, idee e proposte per sviluppare servizi di cura e assistenza sul territorio da contrapporre alla logica del «taglio delle prestazioni» che il passaggio delle struttura sanitaria dall’orbita dell’Asst di Busto Arsizio a quella di Varese non sembra essere riuscito a modificare.
Tre organizzazioni di cittadini tornano in pressing sulle istituzioni, sulla politica e sui manager della salute pubblica lombarda: CittadinanzAttiva Tribunale per i diritti del malato, l’Associazione Italiana Umanitaria Tutela Ospedali, e il comitato civico Noi per l’ospedale.
Insieme hanno redatto un documento che è già stato consegnato al direttore generale della rete degli ospedali varesini Gianni Bonelli. E insieme hanno ottenuto dall’amministrazione comunale di Angera il via libera all’organizzazione di un incontro che sarà ospitato giovedì prossimo, 18 luglio, alle 20.30, nella sala consigliare del municipio della cittadina in riva al Verbano.
«Sarà l’occasione - spiegano con amara ironia - per ribadire la nostra preoccupazione per il presente e per il futuro dell’ospedale di Angera, che l’Asst Sette Laghi sta riqualificando proseguendo nel taglio di numerosi servizi già iniziato a suo tempo dall’Asst Valle Olona».
La chiusura del punto nascite non sarebbe infatti che l’aspetto più evidente di un inesorabile ridimensionamento dell’Ondoli, attuato in ossequio a criteri di razionalizzazione e di contenimento della spesa.
Ed è proprio su questo fronte che si attesta il «no» delle tre associazioni. «Non ci limitiamo a contestare - puntualizza a nome dei compagni di cordata Daniele Bonsembiante, coordinatore di CittadinanzAttiva -, ma ci siamo fatti carico della responsabilità di avanzare proposte precise, all’interno di un piano che abbiano ribattezzato Zero99, perché riferito alla salvaguardia della salute dei cittadini di tutte le età come stabilito dalla Costituzione».
Tra le richieste, in attesa di una risposta da Villa Tamagno, la prima riguarda il potenziamento dell’organico del Pronto soccorso e delle strutture collegate. E poi il rafforzamento delle prestazioni ambulatoriali «sia per le prime visite che per i controlli e gli accertamenti successivi alle cure» e delle attività di diagnostica, in particolare quelle radiologiche.
Altro tema al centro dell’attenzione è poi il destino del laboratorio di analisi.
«Il laboratorio non dovrà essere trasferito» ribadiscono i referenti delle tre associazioni, sottolineando un progressivo incremento degli accessi anche di pazienti che arrivano da Castelletto Ticino e anche da Arona.
«Serve un piano di rilancio dell’ospedale - concludono - e soprattutto serve chiarezza rispetto a decisioni che non possono essere prese senza un vero confronto con la popolazione».
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