IL PROGETTO
Bimbi Rom nella casa tolta alla mafia
L’immobile era stato confiscato a un referente dei Gallace
Una volta lì abitava colui che secondo la Direzione distrettuale antimafia di Milano era il referente del clan Gallace di Guardavalle. Quello retto dal potentissimo Vincenzo, l’uomo che decise l’omicidio del boss scissionista Carmelo Novella, scatenando così una guerra che ha di fatto cambiato la storia della ‘Ndrangheta.
Adesso i lavori sono quasi finiti, e nella simbolica data del Primo Maggio, festa dei lavoratori, l’immobile di via San Francesco sarà assegnato dal Comune all’associazione “Una casa anche per te”, onlus che da poco meno di vent’anni di occupa di accogliere i più piccoli e i meno fortunati. Soprattutto bambini che con o senza le loro mamme sono state strappati da contesti di degrado.
Per il Comune di Arluno, l’appuntamento del primo maggio è fortemente simbolico. La Lombardia è la regione del Nord dove la lotta contro la criminalità organizzata si è fatta più dura: fino a oggi sono oltre cinquecento gli immobili confiscati alla criminalità organizzata (soprattutto alla ‘Ndrangheta calabrese).
La legge prevede un iter preciso: prima i beni sono sequestrati, poi al termine del procedimento penale se è il caso sono confiscati e affidati in gestione a un’agenzia nazionale nata per questo. L’agenzia di solito li affida poi ai Comuni, a fronte di progetti precisi che rilevino la loro funzione sociale. Però, in questo caso, la situazione è differente, perché si è agito prima della confisca, in base al codice antimafia.
Di fatto è stata l'amministratrice giudiaziaria, Mariella Spada a gestire il passaggio provvisorio dell'immobile all'associazione Unicaste "Una casa anche per te", che fa capo alla Onlus presieduta da don Massimo Mapelli, già Ambrogino d'Oro per l'accoglienza a Milano. Senza quest'intervento, assai raro nel panorama giudiziario italiano, l'assegnazione dell'immobile sarebbe stata differita all'esito processuale con una beffa. Nelle more dell'assegnazione definitiva, infatti, l'immobile era stato vandalizzato e solo l'opera d'intermediazione dell'amministratitrce giudiziaria con la Onlus e la magistratura permetterà la ristrutturazione dell'edificio ed è potuta culminare in un momento di festa dal forte valore simbolico.
A Rescaldina un ristorante confiscato nel 2012, era diventato nel 2015 l’osteria sociale “La Tela”; a Legnano la villa di un altro boss diventerà un centro per ospitare donne vittime di violenza.
Ora tocca ad Arluno, la cui storia volente o nolente si è da tempo intrecciata con quella dei Gallace. L’ultima operazione (che tra l’altro ha portato al sequestro di altro immobile e di tre auto) risale al maggio 2017, quando in un cortile di via Martiri della Libertà l’antimafia aveva individuato il quartier generale di un gruppo che strettamente collegato al clan Gallace di Guardavalle trafficava droga per milioni di euro.
Con l’inaugurazione di mercoledì prossimo, il paese cerca la sua rivincita. Al taglio del nastro della nuova sede di “Una casa anche per te” oltre all’amministrazione comunale parteciperanno anche i sindacati: per la Cgil ci saranno il segretario generale regionale Elena Lattuada e il segretario generale della Camera del lavoro del Ticino Olona Jorge Torre.
La Onlus, presieduta da don Massimo Mapelli, è stata fondata nel 2000 all’oratorio Don Bosco di Paderno Dugnano. Inizialmente si occupava di aiutare i bambini che avevano difficoltà negli studi garantendo un servizio doposcuola, poi grazie alla collaborazione con la Caritas Ambrosiana l’orizzonte si è allargato: sono state inaugurate altre sedi a Milano e a Pavia, tra gli ospiti mamme e bambini rom che stanno cercando di lasciarsi alle spalle la vita nei campi.
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