IL CASO
Il Sancarlone ultrà
Arona, ”dolce” polemica: il Colosso tifoso della squadra di calcio con tanto di sponsor. La Veneranda Biblioteca Ambrosiana: «Nessuno ha autorizzato l’utilizzo dell’immagine»

Per il Santo una squadra golosa e... laica.
San Carlo Borromeo, il campione della Controriforma, è diventato “tifoso goloso di cioccolato” dell’Arona in difficoltà.
Fa discutere l’iniziativa, tra sacro e profano, che i tifosi dell’Arona Calcio (che negli anni ’80 conobbe i fasti della C e in cui militava anche il campione del mondo Claudio Gentile) hanno promosso domenica davanti allo stadio di via Monte Nero.
Un mega poster-manifesto con cui la società, che quest’anno compie cento anni, si affida al Santo per cercare una salvezza, nominandolo “primo tifoso” nella speranza che protegga la squadra, penultima nel campionato di Promozione con soli 6 punti in 13 gare.
Nel manifesto, esposto all’ingresso dell’impianto sportivo, è raffigurata la statua di San Carlo, il celebre Colosso di proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, con il numero 10 e una scritta in dialetto locale “Anca mi tifi Arüna”. Il Santo benedicente indossa una maglia biancoverde (colori sociali e della città) con lo scudetto dell’Arona sul cuore e con il marchio dello sponsor ufficiale, la ditta di cioccolato Laica, ben in evidenza sul petto.
L’ufficio stampa della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, proprietaria della statua, sottolinea: «Ce lo avevano segnalato nei giorni scorsi. Nessuno ha autorizzato l’utilizzo dell’immagine». Ma non è dato sapere se ci saranno ulteriori dichiarazioni o iniziative legali.
La scorsa estate, nel presentare la kermesse turistica “Lake & Shopping”, l’associazione “Quelli di Puck”, attraverso un programma di fotoritocco delle immagini, mise in mano al Sancarlone una grande girandola: subito arrivò il “no” dell’Ambrosiana e l’immagine promozionale fu cancellata.
L’assessore al Commercio Monia Mazza preferisce non sbilanciarsi su questa iniziativa pubblicitaria della più nota industria aronese: «Non ne sapevamo nulla».
Un’icona, quella del Santo, che non ha scongiurato l’ennesima sconfitta interna (1-2 con il Cossato). Da quando la società ha messo sulla propria pagina Facebook il manifesto e da quando è stato affisso allo stadio, la squadra ha inanellato solo altri ko: oltre allo stop in casa, in precedenza anche 1-0 contro il Sizzano e 5-1 nel derby di Omegna. Ora la società - la cui dirigenza, in collaborazione con il Comune, ha dedicato recentemente lo stadio a un tifoso scomparso, Valerio Del Ponte, rinunciando a intitolarlo al suo capitano degli anni della C2 Giovanni Di Domenico - cerca rinforzi “terreni” (ovvero nuovi giocatori), oltre che soprannaturali. Si attende il miracolo dal famoso Santo per salvare la squadra.
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