SICUREZZA
Arona, petizione contro spaccio e degrado
Nel mirino corso Liberazione. Il sindaco: «Metteremo le telecamere». Anziano aggredito sul lungolago

Schiamazzi, minacce, spaccio di droga ed episodi di prostituzione. Sono già oltre 50 le firme raccolte dai residenti di corso Liberazione “ostaggi” di episodi di violenza non solo notturni, ma anche diurni, che sono stati inviate al Comune di Arona.
«In uno degli edifici della strada in una abitazione si farebbe regolarmente uso di sostanze stupefacenti con un continuo via, vai di personaggi loschi, tanto che gli abitanti della via hanno timore ad uscire di casa quando fa buio. Inoltre ci sono continui schiamazzi, urla, bestemmie con lanci di bottiglie di vetro con cocci e immondizia sulla strada» spiega una firmataria della petizione. E poi una commerciante, sempre della zona: «Abbiamo chiamato più volte i carabinieri, ma poi torna tutto come prima. Siamo in centro città, non in periferia, a 200 metri dal Comune. Quando alla sera i negozi chiudono, qui diventa pericoloso. Spesso ci sono degli ubriachi».
Gianluca Ubertini, consigliere comunale di Impronta Civica (Pd) dice: «Queste persone bivaccano alla sera, il degrado nella zona di notte è forte. Vengono segnalati anche casi di prostituzione in una delle abitazioni»-
Il sindaco Alberto Gusmeroli (Lega) replica: «Abbiamo risolto il problema in via Trieste con telecamere e più controlli. Le metteremo anche lì».
Ed un altro fatto di violenza è avvenuto nei giorni scorsi verso sera sul corso Cavour: un uomo anziano è stato aggredito, colpito con pugni da tre giovani poco più che maggiorenni, che erano con una ragazza. L’uomo stava facendo delle foto, quando sono passati dei giovani che gli hanno rivolto delle battute salaci. Una risposta dell’uomo ha scatenato la furia dei tre che lo hanno colpito al volto, spaccandogli labbro e sopracciglio. Poi sono fuggiti su una 500 nera. Due passanti l’hanno poi soccorso ed una ambulanza della Cri lo ha condotto al Pronto soccorso E che la situazione sulla sicurezza non sia idilliaca è data dalla presenza di “senza tetto” all’ex Clipper, sgombrato dal Comune, e presso la stazione ferroviaria.
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