TERREMOTO IN MUNICIPIO
«Macroscopico conflitto d’interessi»
Arrestato il sindaco Rivolta: avrebbe favorito lo studio privato del fratello e alcuni imprenditori. La Procura di Busto: «Inchiesta partita nel 2016 da un tentativo di corruzione nei confronti dell’ex capo dei vigili»

Nell’inchiesta che ha portato oggi, 16 maggio, all’arresto del sindaco di Lonate Pozzolo, Danilo Rivolta, è stato anche effettuato il sequestro preventivo di 110.000 euro ritenuti il «prezzo della corruzione». Lo ha rivelato il sostituto procuratore di Busto Arsizio, Giuseppe D’Amico, che insieme al procuratore capo, Gianluigi Fontana, e al pubblico ministero Luigi Furno, sta tenendo una conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’indagine. Oltre al sindaco Rivolta, sono coinvolti suo fratello Fulvio Rivolta, architetto, titolare di uno studio professionale, ora agli arresti domiciliari, l’assessore all’Urbanistica di Gallarate, Orietta Liccati, compagna del sindaco arrestato, sottoposta ad obbligo di firma, e quattro imprenditori, di cui due agli arresti domiciliari e due con obbligo di firma. Indagati anche il segretario comunale e il comandante della Polizia locale di Lonate Pozzolo. L’indagine era partita nel 2016 da un tentativo di corruzione nei confronti dell’allora capo della Polizia locale, Cristina Fossati, che si sarebbe ribellata, collaborando poi con gli inquirenti. Sono in corso perquisizioni anche al Comune di Gallarate che però è del tutto estraneo alla vicenda, riguardando questa solo l’assessore Liccati in veste di compagna di Rivolta. Gli inquirenti hanno parlato di «macroscopico conflitto d’interessi» riferendosi al fatto che le condotte illecite erano finalizzate a favorire l’attività professionale del fratello del sindaco. Per concedere il via libera a pratiche edilizie, Rivolta avrebbe infatti preteso da imprenditori e cittadini che i progetti fossero seguiti da suo fratello. In una intercettazione telefonica, Rivolta, parlando con un imprenditore, fece accenno all’ostacolo rappresentato dal capo dei vigili, Cristina Fossati, che poi, alla fine dello scorso anno, è stata rimossa dall’incarico e sostituita. Altro dettaglio emerso dalle indagini: il primo cittadino di Lonate Pozzolo si sarebbe anche fatto rimettere a nuovo, da imprenditori, il salotto di casa. Il sostituto procuratore D’Amico, in uno sfogo durante la conferenza stampa, ha denunciato la grave carenza di personale al Tribunale di Busto. «Abbiamo la metà dei cancellieri previsti». L’indagine ha visto il lavoro in perfetta sinergia, come sottolineato dai magistrati, dei carabinieri e della guardia di finanza.
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