SICUREZZA INFORMATICA
Attacchi hacker: cosa ne sappiamo e come proteggersi
Tra i siti bersagliati anche quelli di Malpensa e di Acqua Novara Vco. I cybercriminali usano i “DDoS” per intasare gli accessi

Negli ultimi giorni gli hacker filorussi di Noname057(16) hanno preso di mira i siti italiani. Nella rivendicazione si fa riferimento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definito «russofobo» per aver «tracciato parallelismi storici tra la Federazione Russa e il Terzo Reich». L’ondata di attacchi è proseguita anche nella giornata di ieri, martedì 18 febbraio: i bersagli - una ventina - hanno interessato i ministeri (Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico), carabinieri, guardia di finanza, aziende del trasporto pubblico e altre realtà. In questi giorni sono stati colpiti anche il sito web dell’aeroporto di Malpensa e quello di Acqua Novara Vco, la fornitrice del servizio idrico in diversi Comuni delle due province piemontesi.
COSA SONO GLI ATTACCHI DDOS
Nonostante in questo caso non siano stati segnalati particolari disagi, né fughe di dati sensibili, gli attacchi di questo tipo (DDoS) sono sempre più diffusi. Ma di cosa si tratta veramente? Un Distributed Denial of Service attack (letteralmente attacco distribuito di negazione del servizio) avviene quando un server viene inondato di traffico indesiderato, contemporaneamente e in un breve lasso di tempo. Questo porta a un congestionamento del traffico e alla conseguente indisponibilità del servizio stesso per gli utenti. In pratica, il visitatore del sito web o il fruitore del servizio non può accedervi perché le numerose richieste ne saturano le risorse rendendolo inaccessibile. Questo tipo di attacco, nella maggior parte dei casi, è sferrato attraverso i cosiddetti botnet una rete di dispositivi infettati da software dannosi e pilotati da un singolo autore. Non solo crea un disservizio all’utenza, ma può essere il “cavallo di troia” per impegnare le difese del server e renderlo vulnerabile a ulteriori attacchi, che potrebbero permettere ai malintenzionati di rubare i dati sensibili contenuti nel server.
COME PROTEGGERSI
Gli attacchi DDoS sono diventati sempre più diffusi e sofisticati. Prenderne le contromisure non è così semplice tanto che le segnalazioni si susseguono. In linea generale, gli esperti consigliano, prima di tutto, di mantenere sempre aggiornati i sistemi informatici dei server e dei dispositivi aziendali. Nelle nuove versioni rilasciate dagli sviluppatori, infatti, sono presenti correzioni alle più recenti vulnerabilità che permettono di ridurre al minimo l’incidenza e i potenziali danni prodotti dagli attacchi informatici. Esistono poi soluzioni più tecniche, come, per esempio, la creazione di una copia cache dei contenuti richiesti o l’installazione di firewall che agiscono segnalando e bloccando attività sospette.
SEGNALAZIONI TEMPESTIVE
Con la legge 90/2024 sono entrate in vigore nuove disposizioni per rafforzare la cybersicurezza nazionale con l’obiettivo di tutelare gli interessi strategici. L’obbligo di segnalazione degli incidenti cyber a carico delle reti delle pubbliche amministrazioni scende da 72 a 24 ore dal momento in cui l’ente ne è venuto a conoscenza. A questa deve seguire, entro 72 dall’attacco, la notifica completa di tutti gli elementi informativi disponibili.
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