IN TRIBUNALE
Azzate, elicottero in oratorio: processo
A bordo una coppia di novelli sposi: piloti alla sbarra

L’elicottero che il 27 giugno del 2018 atterrò nel campo sportivo dell’oratorio di Azzate, mentre erano in corso le attività del centro estivo per i bambini, non era autorizzato. È quanto sostiene la Procura di Varese, che accusa i due piloti dell’Ec 130 che trasportava una coppia di novelli sposi di aver «esercitato abusivamente la navigazione aerea». Cioè di aver violato l’articolo 1188 del Codice della Navigazione per aver effettuato «un volo commerciale senza il Certificato di Operatore Aereo». Un documento che, come spiega il sito dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), «attesta che la compagnia aerea è in possesso della capacità professionale e dell'organizzazione aziendale necessarie ad assicurare l'esercizio dei propri aeromobili in condizioni di sicurezza». Accusa che il legale della comasca Heliduebi, l’avvocato Carlo Golda, respinge, sostenendo come quel volo non potesse essere classificato “commerciale” e quindi non fosse necessario quel certificato.
L’ACCUSA
Di tutt’altra idea il finanziere della Sezione aerea di Venegono Superiore ascoltato ieri dal giudice del Tribunale di Varese Marcello Buffa e dal pm Antonia Rombolà. Il quale ha sottolineato che i due sposi pagarono 800 euro per il trasporto da Azzate a Verbania Intra, per le foto ricordo, e infine a Ternate per il banchetto nuziale. E ciò, per gli inquirenti, basta per classificare il viaggio aereo come un «trasporto passeggeri a titolo oneroso».
Un volo che fece scalpore, con tanto di proteste da parte delle mamme dei bambini dell’oratorio e intervento dei carabinieri. Dell’arrivo dell’elicottero in quella “elisuperficie occasionale” era stato informato il prevosto, ma non il coadiutore che segue l’oratorio. Gli sposi e altri testimoni saranno ascoltati nella prossima udienza, il 24 ottobre.
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