IL CASO
Barricate per l'Aermacchi
Sindaci e Lega Nord in rivolta contro lo spostamento dei vertici aziendali da Venegono a Roma
"Siamo pronti a fare le barricate" minaccia il segretario provinciale della Lega Nord, Matteo Bianchi. "Non accetteremo l’ennesimo schiaffo al nostro territorio, stavolta non porgeremo l’altra guancia" gli fanno eco tre sindaci, Paolo Mazzucchelli di Cairate, Monica Baruzzo di Castelseprio e Emanuele Poretti di Castiglione Olona. Sono i primi commenti al possibile trasferimento della sede legale di Alenia Aermacchi da Venegono Superiore a Roma. Pare che il trasloco sia cosa fatta, o meglio già decisa. E sarebbe il primo provvedimento preso da Mauro Moretti, nuovo amministratore delegato di Finmeccanica (gruppo statale di cui fa parte Aermacchi). Immaginabile, quindi, la reazione locale dopo che solo tre mesi fa, 17 sindaci della valle, da Varese a Castellanza, avevano chiesto un incontro con l’azienda per avere lumi sulle nuove politiche occupazionali. Ora, il problema si fa ancor più grave, visto dal lato della provincia di Varese: togliendo da Venegono la sede pensante, la testa dell’industria aeronautica, si teme un contraccolpo immediato (via funzioni di vertice e perdonale qualificato) e uno serpeggiante a medio termine: il progressivo indebolimento del complesso di Venegono, "che è la storia dell’industria, è Aermacchi, mentre altri la storia vorrebbero inventarsela ora" tuona ancora Mazzucchelli, capofila dei sindaci che andarono a trattare per la questione occupazionale.
Il leghista Bianchi la butta, ovviamente, sul politico: "Nuovo amministratore delegato voluto dal governo Renzi e questo è il risultato: accentramento a Roma, provincia di Varese penalizzata". E quindi la promessa-minaccia di grande mobilitazione: "Non permetteremo un’altra e ulteriore manovra contro la sede di Venegono Superiore". Il clima - pur in attesa di comunicazioni ufficiali, di passi concreti - è già infuocato.
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