GUERRA IN UCRAINA
«Basta spargimento di sangue»
L’appello del presidente Draghi a Putin

L’Ucraina è una nazione «amica», un Paese Ue. E l’attacco sferrato dalla Russia «riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, la nostra democrazia». Il presidente del Consiglio Mario Draghi si presenta nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, dove potrebbe tornare anche nei prossimi giorni, per un aggiornamento in diretta, anche video, sugli sviluppi dell’offensiva militare russa che lambisce già Kiev, e avverte Vladimir Putin che la reazione Europea sarà «dura», con nuove sanzioni che saranno decise in serata.
«DIALOGO ORA IMPOSSIBILE»
L’Italia ha sempre perseguito la via del «dialogo» per arrivare a una soluzione pacifica della crisi. Ma il dialogo ora è «impossibile». E con gli alleati, sottolinea il premier, il nostro Paese non smetterà di cercare una soluzione della crisi e nel frattempo chiede la fine «immediata» dello «spargimento di sangue» e il «ritiro incondizionato» delle truppe fuori dai confini «internazionalmente riconosciuti» dell’Ucraina, via quindi anche dalla regione del Donbass, e nel frattempo si prepara insieme ai Paesi Nato a «potenziare immediatamente le misure di sicurezza sul fianco Est dell’Alleanza e a rafforzare il nostro già rilevante contributo militare in tutti i Paesi più esposti».
Il presidente del Consiglio in mattinata, prima del Consiglio dei ministri, ha riunito il Consiglio interministeriale di sicurezza della Repubbblica, che ha valutato «le misure da adottare», e ha presieduto un Cdm nel corso del quale i ministri Di Maio, Guerini ma anche Cingolani, hanno fatto ai colleghi una informativa dettagliata della situazione. Nel pomeriggio la riunione del G7 e poi il Consiglio supremo di Difesa, convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi Draghi volerà a Bruxelles per il consiglio Ue straordinario e domattina si presenterà per una prima informativa alle Camere.
SOLIDARIETA’ ALL’UCRAINA
Il primo messaggio che manda il premier, in costante contatto con i leader Ue, è di «piena solidarietà al popolo ucraino e al suo presidente Zelensky», assicurando che l’Italia insieme agli alleati, «l’Europa, gli Stati Uniti», farà «tutto il necessario per preservare la sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa, e l’integrità dell’ordine internazionale» che si basa su «regole» e «valori da noi tutti condivisi». Allo stesso modo Draghi invia rassicurazioni agli italiani, circa 2mila, che vivono in Ucraina: «La nostra ambasciata a Kiev è aperta, pienamente operativa» e resta «in massima allerta, pronta ad adottare ogni necessaria decisione».
© Riproduzione Riservata