LA PRESENTAZIONE
“Becoming Led Zeppelin” con la voce di un soprano
Al Miv la prima varesina del documentario dedicato al gruppo britannico (nei cinema fino al 5 marzo) con Beatrice Binda

«Devo ringraziare mio marito per avermi fatto scoprire i Led Zeppelin». Non sono parole di una fan dell’hard rock ma di un soprano che vive di musica. Lei è Beatrice Binda, autentica bella sorpresa della serata di giovedì 27 febbraio al Miv.
A presentare Becoming Led Zeppelin, documentario nei cinema fino al 5 marzo, accanto al “nostro” Diego Pisati c’era appunto l’insegnante di canto che ha anche espresso un giudizio scientifico sulla voce di Robert Plant definendola «estrema, viscerale, sussurrata e urlata». Chiamato in causa, Simone Corti, varesino come la moglie, professione compositore, ha posto l’attenzione sulle contaminazioni care alla band inglese, a partire dalle radici blues per giungere al tocco “classico” garantito dall’uso dell’archetto per violino sulle corde della chitarra da parte di Jimmy Page in Dazed and confuses e How many more times. Entrambi pezzi tratti dal primo album del gruppo che, con le esperienze precedenti degli altri musicisti – completano il quadro John Paul Jones, basso e organo, e John Bonham, batteria – costituiscono il nucleo centrale del film.
A portare nella sala Plutone sold out il primo e il secondo vinile dei Led Zeppelin ha pensato Pisati cogliendo l’occasione per ringraziare Marino Lodi che glieli fece conoscere. «Eravamo in classe insieme alle Magistrali - ha spiegato indicando l’amico bassista presente alla prima varesina del documentario - in quel Manzoni in cui, grazie a Ilaria Bolgiani, ho scoperto Bob Dylan». Sarà un caso che una delle canzoni di Led Zeppelin si intitola Thank you?
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