L’ALLARME
Benzina e diesel alle stelle
Prezzi in continuo aumento, i gestori temono la “fuga” dei clienti in Svizzera: «Non dipende da noi»

Caro benzina o normale oscillazione dei prezzi? I benzinai di Varese non lo sanno dire con sicurezza. Tutti, però, ci tengono a ricordare che non dipende dal gestore della stazione di servizio.
COMPAGNIE PETROLIFERE
«Ogni mattina la compagnia - quella che si legge sull’insegna, ndr - ci comunica i prezzi tramite un apposito portale. Noi non facciamo altro che esporli», dice Antonio Strazzeri, titolare del distributore Q8 di viale Aguggiari. Niente benzinai che se ne approfittano, dunque, semmai il contrario. «Negli ultimi dieci giorni un aumento c’è stato, ma il guadagno è solo delle compagnie petrolifere. Il nostro resta uguale, indipendentemente dalla variazione dei prezzi», sostiene Davide Guizzardo, gestore della stazione Eni di via Ledro. E Stefano Rocca, socio titolare del distributore a marchio Sommese Petroli situato all’incrocio tra viale Valganna e viale Ippodromo, rincara la dose: «Non importa il prezzo alla pompa del carburante, in media i benzinai guadagnano sempre 3 centesimi al litro. La verità è che la nostra è una categoria martoriata. Le spese di gestione aumentano, ma il mio margine di guadagno resta lo stesso».
UN SACCO DI LAMENTELE
Allora perché prendersela con i benzinai, se la situazione non dipende da loro? «Eppure a noi gestori, che abbiamo un rapporto diretto con il cliente, può capitare di ricevere un sacco di lamentele», fanno sapere dalla stazione di servizio Isella-Russo di viale Europa, attiva con il marchio Esso. Anche Luana Manfellotto, che gestisce il distributore Q8 di via Sanvito, nota un certo malessere nei clienti. «Ma fortunatamente i litigi sono rari», aggiunge.
PREZZI DIVERSI
A tutti rimangono poco chiare, comunque, la ragioni dell’aumento dei prezzi del carburante. E mentre il garante esclude che siano in corso manovre speculative, i benzinai non hanno più certezze della gente comune. Diversi fanno notare che lo stesso fenomeno si verifica ogni anno, nel periodo delle partenze per le vacanze estive. «Un aumento effettivamente c’è stato, ma non saprei dire il perché. In fondo, le compagnie petrolifere decidono il prezzo in autonomia», afferma Teodor Gabriel, titolare del distributore Eni di via Crispi. Lo stesso dicono dalla stazione Isella-Russo di viale Europa. E aggiungono: «Può succedere che la medesima compagnia imponga prezzi diversi ai distributori che operano con il suo marchio nella stessa zona o anche nella stessa città».
SI USA MENO L’AUTO
Se le ragioni dell’aumento rimangono poco chiare, non si può dire altrettanto delle conseguenze. Tra i gestori interpellati, diversi hanno notato un calo della clientela. «Quando i prezzi del carburante si avvicinano ai 2 euro, la gente guarda anche i centesimi. Sta più attenta, usa meno l’auto, addirittura si mette a cercare quel distributore che ha i prezzi più bassi solo di qualche centesimo», osserva Davide Guizzardo dell’Eni di via Ledro. E Teodor Gabriel, dell’Eni di via Crispi, inizia a sospettare una fuga oltre confine: «È possibile che alcuni clienti abbiano cominciato ad andare in Svizzera».
INTERVENTO DEL GOVERNO
La soluzione? Sicuramente, secondo i benzinai, non è l’esposizione del prezzo medio regionale. Sarebbe necessario, invece, l’intervento del governo - che non prevede di tagliare le accise - nei confronti delle big del petrolio.
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