L’INDAGINE
Biggiogero sceglie di non parlare
L’assassino del padre tace di fronte al Gip. L’avvocato: «Troppo sconvolto per rispondere»

«Alberto è troppo sconvolto per poter avere la lucidità necessaria ad affrontare un interrogatorio di garanzia. Per questo motivo soltnto ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del Gip».
S’è concluso così, con le parole dell’avvocato Stefano Bruno, la mattina di oggi, sabato 18 febbraio, l’udienza di convalida dell’arresto per Alberto Biggiogero, che mercoledì 15 febbraio ha accoltellato a morte il padre Ferruccio, al culmine di una lite.
L’uomo, noto per essere stato il superteste del caso Uva, e reo confesso del parricidio ha scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari, il quale, a sua volta, s’è riservato la decisione sulla convalida dell’arresto nelle prossime quarantott’ore. Nel frattempo, Biggiogero, che s’è già detto pentito del suo scatto d’ira letale per il padre, resterà nella cella dei Miogni nella quale si trova dalla notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio.
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