CHIAMATA D’EMERGENZA
Bimbo ha fretta di nascere, lieto evento in ambulanza
Tre volontari di Anpas Novara Soccorso hanno aiutato la donna a partorire. «Il bimbo ha iniziato subito a piangere. C’è stata grande commozione e gioia da parte di tutti»

Tre volontari di “Anpas Novara Soccorso” non dimenticheranno mai la data del 21 luglio. Domenica Glenda Giorcelli, Chaima Kherachi e Gabriele Gagliardi hanno aiutato a far nascere un bambino. L’equipaggio dell’ambulanza ha risposto a una chiamata di emergenza della centrale operativa del 118. C’era una donna in travaglio con contrazioni frequenti e intense e non c’era tempo per il trasporto all’ospedale di Novara. Il bambino, un maschietto, è nato in pochi minuti. Il piccolo è stato avvolto in una coperta sterile, mentre la madre è stata monitorata attentamente per accertarsi che non ci fossero complicazioni in attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso avanzato.
IL RACCONTO DEI VOLONTARI
Gagliardi, di professione camionista, racconta: «Glenda era ai piedi della partoriente, io di lato e Chaima ha fornito supporto psicologico alla futura mamma. Tutto è stato molto rapido. Io ho pulito delicatamente gli occhi, la bocca e il naso con le garze al neonato. L’abbiamo visto aprire per la prima volta gli occhi. Sono stati bellissimi anche il sorriso e l’emozione del padre. Madre e figlio stavano bene, ma precauzionalmente sono stati sottoposti a controlli. Un paio d’ore dopo, tra un’emergenza e l’altra, siamo riusciti a passare in Ginecologia a salutarli».
Giorcelli, 45 anni, lavora come grafica: «Da qualche mese sono tirocinante in “Novara Soccorso”. Lungo il tragitto abbiamo ripensato alle procedure da seguire. Sono stata io a prendere per prima tra le mani il bambino: era bello roseo, ha iniziato subito a piangere e a quel punto c’è stata grande commozione e gioia da parte di tutti». La pensa così anche la ventenne Kherachi, studentessa universitaria di Biotecnologia medica: «C’è stata molta coordinazione e sintonia tra noi e questo ci ha aiutato molto. Conoscevamo i possibili rischi, ma una volta arrivati sul posto ero tranquilla perché avevo a fianco Gabriele, un bravo soccorritore con tanta esperienza».
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