L'ATTENTATO
Bomba contro l'autoscuola
Odigno artigianale scoppia davanti alla "Gallorini" di Malnate. Il titolare: "Non è una ragazzata. Forse diamo fastidio"
Uno scoppio ha squarciato il silenzio nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 aprile in via Trieste, a Malnate: un ordigno esplosivo fabbricato artigianalmente con due piccole bombole di gas da campeggio è stato fatto esplodere davanti alla vetrina dell’ingresso dell’Autoscuola Gallorini. Dopo la una, scintille e fiamme oltre al tremendo scoppio hanno messo in allarme i residenti della zona: a chiamare i vigili del fuoco e i carabinieri è stata la donna che vive nella villetta di fronte alla scuola guida. Sul posto anche il proprietario, Lorenzo Gallorini, avvisato dai carabinieri: si è trovato di fronte l’ordigno esploso davanti alla saracinesca abbassata e annerita, la porta a vetri danneggiata mentre un principio di incendio ha intaccato l’interno ma fortunatamente è rimasta solo qualche bruciatura. A causa dello scoppio danni anche sulla portiera di un’auto parcheggiata davanti ai portici.
Indagano i carabinieri della stazione di Malnate. Nessuna pista è esclusa benché l’ipotesi più accreditata è che dietro l’esplosione vi sia una volontà intimidatoria. L’autoscuola è aperta dal settembre 2011 e dista meno di cinquecento metri da un’altra. «Non abbiamo idea di chi possa aver compiuto un gesto simile», spiega il titolare: «Coi carabinieri abbiamo pensato a ogni cosa, ogni dettaglio. La sensazione è appunto che si tratti a un brutto atto intimidatorio, un avvertimento. Ma non abbiamo mai avuto alcun segnale, nessuno ci ha mai chiesto niente».
Altra ipotesi: che sia una ragazzata. Magari qualche giovane che non ha passato l’esame della patente?
«Impossibile. Per due motivi abbiamo escluso da subito questo pensiero», sottolinea il maestro di guida: «L’ordigno era sì artigianale ma a mio avviso è improbabile che un ragazzo possa costruirlo e, soprattutto, tutti i miei allievi hanno sempre passato gli esami». Gli ultimi promossi proprio giovedì mattina. Nonostante il clima di tensione. «Forse diamo fastidio - concude Gallorini - perché lavoro a testa bassa con serietà e vengo da una famiglia che dalla fine degli anni Cinquanta fa questo mestiere, mio padre e mio zio, e ora io».
Intanto il sindaco Samuele Astuti informato dei fatti ha manifestato la sua solidarietà a Gallorini: «Questo episodio è molto grave, fortunatamente non ci sono state lesioni a persone, tuttavia non possiamo accettare che i nostri concittadini subiscano atti simili. Confidiamo nelle forze dell’ordine che sono al lavoro e soprattutto dopo questo episodio tutti saremo molto più attenti».
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