IL LUTTO
Brebbia piange Gabriella
Ex insegnante, era volontaria della Croce Rossa. «Una donna insostituibile»

Ha gettato semi in abbondanza nel corso della sua vita, Gabriella Ponti, 65 anni, trovata morta nelle acque del Lago Maggiore. Semi fecondi che si sono moltiplicati e che via via hanno fatto assaporare il gusto della Cultura con la maiuscola all’insegna dell’umanità. La sua esistenza non è passata in punta di piedi: da insegnante ha lasciato un segno costruttivo nei suoi alunni del Liceo delle Scienze Umane “Manzoni” di Varese, e ha lasciato una scia di dolore e riconoscenza tra i volontari della Croce Rossa Comitato Medio Verbano a Gavirate.
Silenzio e nel contempo parole intense si alternano nelle testimonianze per connotare la sua personalità forte, generosa e gioiosa. «Autorevolezza insostituibile», è l’espressione che usa Alessandro Ferri, volontario Cri, nel ricordarla come referente nei rapporti con i dirigenti scolastici per sviluppare il Progetto Giovani. Tre anni di lavoro, dopo essere andata in pensione dalla scuola, tre anni in cui ha arricchito il Comitato per le sue competenze trasversali. «Da psicologa aveva le capacità di motivare i giovani all’interno della stessa Cri - prosegue Ferri - presente nell’assistenza degli esami di maturità nell’ambito del rispetto delle normative Covid, capace nel tenere incontri sul cyberbullismo e sull’educazione sessuale». Donna raffinata, elegante, come sapeva essere un affascinante relatrice, così era pronta alla risata durante i servizi. «Era una docente che sapeva sorridere»: significativa la testimonianza di Giovanni Ballarini, dirigente del Liceo di Varese. «Gabriella ha attraversato da colonna portante, nei suoi oltre 25 anni di insegnamento nell’istituto, i cambiamenti che lo hanno caratterizzato: da Istituto Magistrale, a Liceo Psicopedagogico a Liceo delle Scienze Umane. Era capace di fornire alle alunne e agli alunni quegli strumenti che sarebbero serviti loro per la futura professione. Proprio per la sua formazione e le sue ottime capacità professionali, sapeva entrare in contatto con la classe con una profonda umanità. Molto attiva, teneva conferenze di psicologia all’esterno della scuola, mettendo al servizio della comunità le sue competenze».
Ricordano i docenti le sue esperienze innovative delle classi aperte, le belle esperienze nell’interpretazione psicologica dei disegni degli alunni. Ha dato molto alla scuola - termina il dirigente - anche nel tessere rapporti con i colleghi che continuano a inviare attestati di stima nei suoi confronti. C’è una testimonianza di un suo alunno di anni fa, don Matteo Vasconi, attuale vicario parrocchiale a Macherio, che connota l’animo di Gabriella: «Quando divenni sacerdote, mi regalò i libri di devozione e le acquasantiere appartenute a sua nonna. Gesto gentile da parte di una persona critica nei confronti della religione, ma rispettosa».
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