LA TELENOVELA
Bonifica ex Conceria: «Lottiamo coi fantasmi»
Il sindaco Ballardin: «Non sappiamo con chi confrontarci»

Bonifica dell’ex conceria Fraschini: «La verità è che stiamo combattendo contro i fantasmi». Il sindaco Giampietro Ballardin è abituato a lottare in mezzo a leggi al limite del comprensibile e disposizioni difficili da attuare. Ma questa volta mostra una preoccupazione in più: «Stai a vedere che, quando avremo ripulito tutto, il proprietario salterà fuori e si riprenderà l’area semplicemente con un grazie».
Mette le mani avanti, il primo cittadino del paese, nel momento in cui il vicino Comune di Cittiglio - capofila dell’intervento e destinatario dei finanziamenti - è passato un paio di giorni fa ad aggiudicare la «redazione di un piano di caratterizzazione (che permette di ricostruire la contaminazione, ndr) dell’area ex Conceria Fraschini» a integrazione dello studio già redatto nei mesi scorsi dalla Congeo di Geologia Applicata, con sede a Casciago.
In pratica, si tratta del progetto - finanziato con 50mila euro da Regione Lombardia - propedeutico ai lavori di ripulitura e messa in sicurezza dell’azienda che chiuse definitivamente i battenti nel 2000 lasciando una situazione ambientale pesante per quanto riguarda terreno e acque del torrente Boesio. «E meno male che abbiamo come interlocutore la Regione, altrimenti non sapremmo come fare - precisa Ballardin - La dichiarazione di fallimento accertata l’anno scorso dal Tribunale di Varese ha infatti rimesso alla disponibilità dei creditori - come ha precisato il curatore fallimentare - la soluzione della vicenda, senza indicare di chi sia a questo punto la proprietà. Come dire che il piano è pronto a partire, ma che non si sa con chi abbiamo a che fare».
In ogni caso, l’ente locale (che per legge ha l’obbligo di procedere ai lavori con finalità di tutela della salute pubblica) ha demandato alla stessa Congeo di Paolo Granata l’esecuzione del piano che dovrà indicare come e dove procedere. Resta inteso che quest’ultimo e il relativo finanziamento regionale, promesso l’estate scorsa dall’assessore Raffaele Cattaneo, non rappresentano l’avvio dei lavori di risanamento, ma solo lo studio scientifico che li deve necessariamente precedere, lavori che non si sa quando partiranno e nemmeno quanto costeranno alla collettività.
Nessun esborso potrà essere chiesto infatti agli otto proprietari (o ex proprietari?) individuati in fase processuale, essendo stati tutti assolti a seguito del fallimento della ditta. Insomma, da queste parti della Valcuvia si mastica amaro e così si andrà avanti a lungo, mentre il tempo passa veloce e rimangono sempre meno coloro che possono dire di aver contribuito nel secolo scorso al successo della Fraschini, posta a cavallo tra i territori di Cittiglio e Brenta. Dai fasti della seconda metà del Novecento alla lenta decadenza sul finire del millennio, fino alla messa in opera fra 2006 e 2008 di un impianto per il trattamento dei rifiuti liquidi nella porzione cittigliese, gestito da Acquatech srl, che non ha potuto impedire l’inquinamento del sito e il sequestro dell’area.
© Riproduzione Riservata