DELINQUENZA
Busto, anziana derubata davanti a casa: soccorsa dalla “pres”
Ladro le ruba la borsa e poi riesce a prelevare 1.500 euro. Ad aiutare l’ultraottantenne la presidentessa della Pro Patria e un’amica. Sporta denuncia
Le rubano la borsa con dentro soldi, carte, documenti e chiavi di casa. Reagisce allo choc e cerca aiuto in un bar vicino per sporgere denuncia. E nel locale trova due donne pronte a supportarla, ad accompagnarla dai carabinieri, a darle conforto. E’ accaduto giovedì 6 novembre a Busto Arsizio, quartiere Sant’Edoardo: vittima del furto una donna ultraottantenne.
Il furto e la fuga
Paola ha appena fatto la spesa e arriva con la sua auto davanti al condominio in cui risiede. L’età è avanzata ma guida ancora: deve cavarsela da sola perché non ha marito né figli. Accosta. Sul sedile a fianco del posto di guida ha appoggiato la borsa con all’interno il portafogli. All’improvviso si avvicina un uomo («mi sembrava un nordafricano» dirà poi): apre la portiera, farfuglia qualcosa, afferra la borsa e se la dà a gambe. Paola rimane lì, spiazzata e demoralizzata. Ma poi reagisce. Scende dall’auto, cerca aiuto. Entra in un bar, spiega che cosa le è accaduto: «Dove devo andare per denunciare?» chiede agitata. Nel locale ci sono diversi avventori, ad un tavolino stanno chiacchierando due donne che, ascoltate le parole dell’anziana, si alzano, cercano di rassicurarla e si fanno raccontare bene l’accaduto. Poi, in auto, l’accompagnano dai carabinieri per sporgere denuncia.
Il presidente e l’amica
Una delle due donne è un volto noto in città: Patrizia Testa, presidente della Pro Patria, il club calcistico cittadino. Non vorrebbe i riflettori addosso per un gesto che reputa dovuto. Così, quando gli chiediamo notizie, si limita a confermare i fatti e a dirci: «Aiutare le persone fragili dovrebbe essere la normalità. C’è tanto bisogno di umanità e solidarietà nei tempi che stiamo vivendo». Insieme con l’amica Manuela, la presidentessa della Pro è rimasta a fianco dell’anziana derubata nelle ore successive al furto. Anche perché esisteva un problema concreto e immediato da risolvere: l’anziana era chiusa fuori di casa e non sapeva come recuperare l’altra copia delle chiavi: «Ce le ha mia nipote ma è via per quattro giorni all’estero» ha spiegato. Nel frattempo, dalla banca, giungeva un’altra tegola: nonostante le carte fossero state bloccate nel giro di poco tempo, il ladro era riuscito a impossessarsi di 1.500 euro.
L’ospitalità
Una volta terminate le pratiche di denuncia, Patrizia Testa e l’amica Manuela hanno cercato di trovare una soluzione per consentire a Paola di passare la notte in un posto confortevole, in attesa dell’intervento del fabbro (avvenuto poi il giorno successivo) per aprire la porta dell’appartamento e cambiare la serratura. «Non ha qualcuno che possa ospitarla per la notte?» All’anziana, senza famigliari in zona, è venuto in mente l’inquilino del piano di sotto. Un signore ultraottantenne, da poco vedovo, con cui è in rapporti cordiali. Le tre donne, così, bussano alla porta dell’uomo, gli spiegano la situazione, gli chiedono se può ospitare Paola. «Certo che posso, ho un letto matrimoniale e un divano letto» la risposta cordiale. «Va benissimo il divano letto» sorride l’anziana, sollevata e riconoscente. Superata l’emergenza e lo choc per l’accaduto, la signora è tornata a vivere nel proprio appartamento. Con addosso le ferite psicologiche per ciò che è accaduto, 1.500 euro in meno sul conto, ma anche la consolazione di aver trovato persone che si sono prese cura di lei nel momento della difficoltà.
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