LA POLEMICA
All’Asl in coda da quattro giorni
Nel distretto gli accorpamenti moltiplicano le attese: «Se solo si potesse agire online...»

Fortuna che c’è la filosofia. Con i santi da pregare e tanta ma tanta pazienza. Può essere utile averne, qualora si dovesse fare un salto in piazza Plebiscito per assolvere a qualche pratica sanitaria. Alla sede della Asl, che da qualche tempo, causa accorpamento, è diventata unica a servizio di un territorio ben più esteso della sola città di Busto, i tempi di attesa a metà mattina portano a mettersi le mani tra i capelli.
«Davanti a me ci sono 50 persone. Se va bene ce la farò per mezzogiorno», sospira una signora in un impeto di ottimismo, subito commentato da gesti eloquenti di chi le sta attorno. Si avvicinano le 10.30 e nella sala d’attesa della Asl di piazza del Plebiscito, strapiena nell’atrio e nel corridoio con gente in piedi e fuori a prendere aria, si ride per non piangere: «Se va bene, signora, se va bene», interviene un anziano in piedi con lo smartphone in mano. «Qui di sicuro c’è soltanto che a mezzogiorno chiudono la porta e non fanno più entrare nessuno. Però devono smaltire quelli che ci sono dentro. Io non so se ci resisto. Sono già tre giorni che vengo, prendo il mio numero e aspetta che ti aspetta mi stanco e me ne vado. Vediamo quanto resisto. Se solo riuscissi a capire come si fa a fare l’esenzione on-line lo farei dal computer o dal cellulare, ma per quanto mi ci metta non capisco proprio se si possa fare e come. Sarebbe così comodo. Il cambio del medico io l’ho fatto così, on-line», spiega il vecchietto sempre maneggiando il telefono nel vano tentativo di venire a capo di qualcosa.
Mentre lui si cimenta, un’altra signora fa un rapido calcolo: «A me sembra che di media riescano a farne una ventina ogni ora, non di più. Vuol dire che farò l’una e sarò ancora qua ad aspettare. E quando preparo da mangiare, scusate?», si domanda. «Oggi si salta, signora mia. Digiuno. Tutta salute. Grazie, Asl! Se non ci fossi tu che ci pensi alla mia linea, non so che farei», risponde pronta e allegra un’altra, che neppure è tanto sovrappeso, per la verità.
«Io sono qui per il rinnovo dell’esenzione. Una volta era automatica. Adesso no. Si sono inventati il rinnovo annuale. Giusto per semplificare le cose. Ci voleva», spiega la signora grata di essere messa a dieta dalla Asl. «Si figuri che un’amica mi ha detto che ieri è venuta qui prima delle 9 e davanti a lei aveva già 25 persone», continua. «Beata lei! Io oggi ero qui alle 8.50 e davanti ne avevo 32», interviene una ragazza.
«Anch’io sono fortunata perché ho mio marito che mi tiene aperto il negozio altrimenti oggi facevo prima a chiudere», aggiunge una negoziante in perenne attesa. «Ma perché tengono aperti due sportelli soltanto? Non ne possono aprire un terzo visto quanti siamo?», chiede una ragazza. «La fai troppo facile. A me già meraviglia che non ci mandino a casa tutti arrivato mezzogiorno. Non ce li vedo a fare gli straordinari, questi bravi burocrati», le rispondono. E avanti così.
Per ingannare il tempo, tutto fa brodo. Intanto l’anziano munito di cellulare si stanca e se ne va: «È la quarta volta. Se solo riuscissi a capire come fare la pratica on-line. Mi farò aiutare. Va bene che sono in pensione, ma di perdere le giornate così non ne ho proprio voglia».
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