EQUITAZIONE
Come si diventa Andrea Colombo
Lo chef de piste di Busto si racconta

«I percorsi non devono avere trappole ma far risplendere ed esaltare le qualità dei cavalli». Semplice? Per nulla. Ma riesce alla perfezione al bustocco Andrea Colombo, tra i più apprezzati direttori di campo del salto ostacoli.
«Non è un lavoro facile - conferma Colombo -. Per tracciare un buon percorso occorre valutare la qualità dei binomi, il montepremi del concorso e gli eventuali fattori migliorativi o peggiorativi del fondo legati ad esempio al clima. Lo chef de piste deve esaltare il miglior cavaliere in gara e portare ad ottenere una classifica che rispecchi il più possibile i valori dei binomi presenti. Sono cose che si imparano con anni e anni di esperienza».
Colombo ha alle spalle un percorso formativo lunghissimo e di ottimo livello che ha svolto affiancando chef de piste di fama internazionale come Uliano Vezzani, lo svizzero Rolf Luedi e lo spagnolo Santiago Varela.
«La strada per affermarsi è lunga e difficile - prosegue il cavaliere che ha iniziato a montare all’Idea Verde di Olgiate Olona -. Un esempio: in Italia per conseguire il 1° livello come direttore di campo devi avere da almeno 5 anni il 2° grado come cavaliere, frequentare un corso che dura un anno con tutta una serie di affiancamenti e superare un esame. E prima di passare al livello successivo devono trascorrere almeno due anni».
Colombo è riconosciuto dalla FEI come course designer di 3° livello, il più alto, e disegna tracciati in tutto il Mondo: da Piazza di Siena al 4* di Potsdam, da Villamura all’Africa.
«Una delle esperienze più belle le ho vissute in Zambia - racconta -. Era un concorso nazionale in un centro ippico meraviglioso. Da circa otto anni collaboro anche con la federazione cinese e traccio per loro almeno 5 o 6 concorsi a stagione».
Lo chef de piste che risiede a Marnate ha saputo adattare i suoi tracciati all’evoluzione che il salto ostacoli ha subito nell’ultimo decennio. «I cambiamenti sono stati incredibili - conferma -. I terreni sono più performanti, è diversa la compattezza della sabbia; questo ha accentuato le potenzialità del salto e di conseguenza nel mio lavoro ho dovuto modificare le distanze tra un ostacolo e l’altro. La cosa bella e al tempo stesso più complicata è proporre difficoltà che non si rivelino traumatiche per il cavallo».
Senza dimenticare la necessità di adeguare il percorso al fondo, che sia sabbia o erba.
Colombo sarà direttore di campo ai concorsi internazionali in programma all’Equieffe di Gorla Minore tra inizio marzo e fine aprile e per l’evento clou ci svela una chicca. «Per il 4* del 7 aprile ci sarà anche l’olandese Luis Konickx, uno dei pochi a fregiarsi del livello 4 (che si ottiene solo dopo aver tracciato un evento di rilevanza modiale, ndr) e al quale probabilmente toccherà l’onore di tracciare i prossimi Campionati Europei di Amsterdam».
© Riproduzione Riservata