I DATI
Il sangue del mondo salva Busto
Donatori Avis Valle Olona: un universo di oltre 4.500 persone di 51 nazionalità differenti

Sempre più generosa e sempre più internazionale. Sono dati interessanti quelli emersi dall’assemblea annuale dell’Avis Busto Arsizio e Valle Olona, svoltasi nell’aula Suor Bianca dell’ospedale di Busto.
Un incontro a cui non ha voluto mancare l’assessore all’Inclusione sociale, Miriam Arabini.
Numeri incoraggianti, quelli illustrati dal presidente Marco Roncari, considerando che nel 2018 i soci donatori sono aumentati di ventitré unità rispetto all’anno precedente (da 4.554 a 4.577).
Colpisce in particolare l’ampia varietà delle nazionalità annoverate dalla sezione Avis bustese, che conta soci nati in 51 diversi stati (oltre naturalmente all’Italia): una piccola “Onu” dei donatori di sangue. Il maggior numero di donazioni effettuate da stranieri arriva da avisini nati in Marocco (24 donazioni nel 2018). Seguono i soci tedeschi (15 donazioni), francesi (10), svizzeri e peruviani (9), argentini ed ecuadoregni (8), mentre Egitto, Moldavia e Ucraina contano 5 donazioni a testa.
Seguono via via tutte le altre nazionalità, a rappresentare davvero tutto il mondo (tra chi ha effettuato una singola donazione ci sono cittadini nati in Senegal, Vietnam, Messico, Giordania, Cina, Repubblica Dominicana e molti altri paesi).
Insomma, la generosità non ha colore né nazione, in linea con i principi ispiratori di Avis che, come specifica lo statuto, «non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica».
Tornando ai dati generali, il presidente Roncari ha mostrato come, a fronte di un lieve incremento del numero dei donatori, si sia verificata una leggera diminuzione delle donazioni. Una discrepanza che si spiega con ragioni di sicurezza e buon senso: sono state infatti poste delle limitazioni per i donatori che hanno frequentato località in cui si sono registrati casi di West Nile Virus. Ovviamente, trascorso il periodo dello stop precauzionale, tutte quelle persone hanno ricominciato regolarmente a donare il sangue.
Roncari ha ricordato le tante iniziative messe in campo da Avis nel 2018, anno dell’80° anniversario dalla fondazione: dal corteo del 6 maggio per le vie del centro ai concorsi di cortometraggi e video per gli studenti delle scuole superiori, senza dimenticare la pubblicazione edita per celebrare gli 80 anni del sodalizio.
«Il futuro dell’associazione – conclude Roncari – è nelle mani delle nuove generazioni. Devo sottolineare con grande piacere il lodevole impegno che alcuni nostri volontari riservano ai giovani, attraverso una costante presenza nelle scuole per testimoniare l’importanza del dono del sangue. Nel primo trimestre scolastico abbiamo raccolto 145 domande provenienti dagli studenti».
Proprio nei giorni scorsi, nell’aula magna del liceo artistico “Candiani”, si sono svolte le premiazioni dei mini-video realizzati dagli studenti per divulgare sui social network la cultura della donazione. Al concorso hanno aderito con entusiasmo i ragazzi del “Candiani” e dell’Ite Tosi, a testimonianza del fatto che le giovani generazioni sono tutt’altro che insensibili al tema della solidarietà e del mutuo aiuto. Indipendentemente dai confini.
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