ENNESIMA “IMPRESA”
Bande di vandali in pieno centro
Bottiglie rotte in piazza Santa Maria e schiamazzi. Gli ultimi episodi e la tolleranza zero

Venerdì sera hanno lasciato un’altra testimonianza della loro maleducazione, abbandonando bottiglie di vetro rotte in piazza Santa Maria.
Il salotto buono utilizzato come una pattumiera. È la squallida abitudine delle bande di incivili che da qualche mese deturpano il centro di Busto con atti decisamente censurabili. Fioriere distrutte, ombrelloni dati alle fiamme, panchine danneggiate poche ore dopo l’inaugurazione, lattine e cocci di vetro gettati per terra: le piazze Vittorio Emanuele e Santa Maria trattate alla stregua di centri multiraccolta.
I facinorosi compiono le loro stupide gesta preferibilmente il venerdì e sabato notte, quando, dopo aver bighellonato a zonzo per il centro e aver tracannato discrete quantità di alcolici, sfogano le loro frustrazioni danneggiando la cosa pubblica. Sono atti che non hanno giustificazione, naturalmente, e che si spiegano solo con un’impressionante mancanza di educazione. I poco civili ragazzotti hanno voluto lasciare una traccia del loro “stile” (si fa per dire) anche durante la solenne cerimonia per il sessantesimo anniversario del Tempio Civico, svoltasi venerdì sera davanti al municipio. Proprio mentre i protagonisti della serata sottolineavano al microfono quanto sia importante trasmettere ai giovani i valori della pace e della tolleranza, in un momento di silenzio è risuonata forte e chiara una bestemmia urlata da un ragazzino (non certo un cuor di leone, visto che era ben nascosto) col chiaro intento di disturbare la cerimonia.
L’espressione blasfema è stata distintamente udita da tutti i presenti, provocando un attimo di generale imbarazzo. Non è stato peraltro l’unico fuoriprogramma della cerimonia (che, per fortuna, si è contraddistinta per lo spessore delle testimonianze e non certo per le intemperanze di qualche giovanotto pseudo-ribelle). A metà serata, infatti, un paio di agenti della Polizia locale hanno avuto il loro bel daffare per allontanare un disturbatore, un individuo di colore con un sacchetto di plastica in mano, il quale sosteneva la bizzarra tesi secondo cui gli agenti avrebbero dovuto controllare tutti i presenti, e non solo lui, altrimenti sarebbe stata discriminazione razziale. Argomentazione strampalata, certo, ma che l’uomo ha ribadito più volte a voce alta, mentre si avvicinava al pubblico che assisteva alla commemorazione. Dopo un paio di minuti di discussione, le due agenti sono riuscite a far desistere il disturbatore, che si è poi incamminato verso piazza Garibaldi.
Piccoli episodi, comunque, rispetto alle bottiglie rotte gettate in piazza Santa Maria; i cocci sparsi all’ombra del Santuario (sgradita sorpresa della mattinata di sabato) sono l’ennesima dimostrazione della mancanza di attenzione per il bene comune di cui i “soliti ignoti” danno periodicamente dimostrazione. Qualificandosi ogni volta per quello che sono: vandali senza amore per Busto.
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