L’INDAGINE
Caccia ai criminali marsigliesi
Gli agenti sulle tracce dei due fuggitivi. Parla la moglie dell’uomo aggredito a cui è stata sottratta l’auto sabato scorso: «Sentiamo un gran senso di insicurezza»

«Siamo terrorizzati. Speriamo che li prendano il prima possibile»: a parlare è la moglie dell’uomo che sabato mattina ha subito l’aggressione con cui gli è stata sottratta l’auto.
Il 52enne è molto scosso e preferisce non parlare, comprensibilmente provato a distanza di poche ore dalla rapina subita sotto casa, in via Misurina.
I due aggressori sabato in serata hanno forzato il posto di blocco della polizia di frontiera a Ventimiglia e sono già in Francia. Si tratterebbe di una banda di Marsiglia che nel week end viene in Italia, nella zona di Malpensa, a mettere a segno i furti delle carte di credito.
In questa attività è rimasto coinvolto il malcapitato bustese, colpito al volto dai due maghrebini che, dopo essersi schiantati con un’Alfa Giulia in via Quintino Sella durante un inseguimento, si sono dati alla fuga a piedi (un terzo complice, quello che era alla guida, è stato invece acciuffato dalla polizia stradale) e, arrivati in via Misurina, hanno pestato il 52enne colpendolo a volto e torace per impossessarsi della macchina e scappare.
LA TESTIMONIANZA
«Mio marito è stato dimesso, ora è a casa. Le sue ferite sono pesanti: ha una costola rotta, numerose tumefazioni, il volto sfigurato. Ma mi preoccupa la sua tenuta psichica, il trauma subito è stato fortissimo», dice la consorte.
«È molto provato psicologicamente. Abbiamo tutti tanta paura», spiega con calma e gentilezza, parlando al citofono della sua abitazione e chiedendo l’anonimato anche perché i malviventi sono ancora in circolazione.
«Ciò che ci è successo è un trauma, adesso abbiamo timore di tutto e ci siamo chiusi in casa. Avrebbe potuto esserci chiunque al suo posto. E se fosse successo a me? A qualsiasi altra donna o ragazza, magari con un bambino a bordo? Sentiamo un gran senso di insicurezza perché tutto questo è accaduto in pieno giorno, di sabato mattina. Un momento che avrebbe dovuto essere tranquillo».
IL TERRORE QUOTIDIANO
Gli interrogativi che la donna pone sono legati a un ragionamento razionale.
«Come dobbiamo comportarci? Perché alla luce di questi episodi nessuno di noi si sente al sicuro e non sappiamo come difenderci. Mio marito adesso è in casa, non sta bene e abbiamo bisogno di tranquillità, ma la nostra vita non sarà più la stessa».
Una famiglia normale che è rimasta coinvolta in un’operazione volta a catturare la banda delle carte di credito, composta da tre uomini di origini nordafricane. Il gruppo è stato identificato dalla stradale, a seguito di numerosi furti nei pressi dell’aeroporto.
BANDITI MARSIGLIESI
Furti messi in atto scegliendo con cura le vittime, per la maggior parte stranieri in procinto di prendere un volo e lasciare l’Italia. Sabato mattina, dopo aver commesso il colpo, la banda si è spostata a Busto cercando di prelevare da uno sportello bancomat, quando è stata intercettata dalla polizia, risalita al gruppo tramite una carta rubata con cui era stata noleggiata un’auto.
Da qui è iniziato l’inseguimento culminato con l’uscita di strada contro un cancello. Uno dei tre ladri è rimasto incastrato nell’auto (portato al pronto soccorso è stato operato per le lesioni gravi riportate, contrariamente a quanto riportato ieri non è stato sottoposto a fermo), gli altri sono scappati a piedi.
Correndo sono arrivati in via Misurina, hanno aggredito l’uomo e preso l’auto. Ieri sono emersi altri dettagli e le ricerche da parte delle forze dell’ordine e in particolare della polizia stradale non si fermano. La potente Alfa Giulia è stata noleggiata a Marsiglia, dove i fuggitivi sarebbero già tornati.
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