IL PROVVEDIMENTO
Busto Arsizio, chiuso il bar «Sempre pronto»
Vendeva alcolici ai minorenni: non potrà riaprire per 30 giorni

Vendeva alcol ai minorenni: bar chiuso. Lo ha deciso il questore della provincia di Varese Michele Morelli , che ha disposto la chiusura del locale “Sempre Pronto” di piazza San Giovanni.
Il bar nella piazza centrale della città resterà chiuso per 30 giorni a partire da ieri 12 maggio.
RAGAZZINA UBRIACA
Secondo quanto accertato dagli agenti del commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, che ha proposto la sospensione dell’attività, il bar del centro vendeva sistematicamente bevande alcoliche a minorenni, spesso addirittura ragazzi e ragazze di età inferiore ai 16 anni. A mettere in allarme i poliziotti è stata inizialmente una ragazzina, soccorsa da una volante. Gli agenti di via Foscolo l’hanno trovata in strada ubriaca e colta da malore. La minorenne ha spiegato di avere consumato poco prima dei cocktail a base di alcol nel bar in piazza San Giovanni. La ragazzina ha anche spiegato di aver pagato personalmente e che le erano stati serviti senza che nessuno degli addetti le facesse domande sulla sua età, peraltro evidentemente inferiore ai 16 anni.
POLIZIOTTI «AVVENTORI»
Dopo avere acquisito informazioni sull’esercizio pubblico e avere ricevuto conferme sulla abituale e disinvolta somministrazione di alcol a giovanissimi clienti, gli uomini del Commissariato hanno effettuato un servizio in borghese, mescolandosi ai clienti, per verificare anche direttamente le segnalazioni ricevute. Hanno così potuto constatare che in poco tempo a cinque giovanissimi di età inferiore ai 16 anni, oltre che a minorenni di 16 e 17 anni, senza alcun accertamento sulla loro età, venivano venduti alcolici a base di gin, rum e vodka. Somministrazioni che, oltre a costituire illeciti di natura penale e amministrativa tra l’altro replicati anche dopo le prime contestazioni dei poliziotti, rendono il locale oggettivamente pericoloso per l’ordine pubblico e per i clienti minorenni; questi, sotto l’effetto dell’alcol che ne insidia la lucidità, potrebbero più facilmente rendersi protagonisti di quei comportamenti pericolosi per sé e per gli altri che purtroppo caratterizzano la cosiddetta «mala movida».
Da qui, oltre alle denunce e alle contestazioni amministrative per i singoli illeciti riscontrati, la proposta del Commissariato e la decisione del questore di sospendere l’attività del locale per 30 giorni applicando l’articolo 100 del tulps. Non è la prima volta che accadono episodi simili in centro e che gli agenti del commissariato sono impegnati nella tutela dei minori. In altre occasioni erano stati i genitori stessi a rivolgersi al commissariato di via Foscolo chiedendo aiuto.
© Riproduzione Riservata