IL PROCESSO
Dal pilates alle Hawaii
Istruttrice di fitness accusata di avere raggirato cliente anziana per 300mila euro

Proiettandosi in un ipotetico futuro di demenza o comunque di fragilità, l’imprenditrice bustocca nel 2016 decise di nominare un amministratore di sostegno. «In previsione della eventuale futura incapacità», sottoscrisse davanti al notaio.
La scelta cadde su una più giovane amica, insegnante di pilates, che - stando all’accusa - l’unica cosa che tutelò fu il suo, di avvenire. Ora la cinquantacinquenne è a processo per circonvenzione di incapace e appropriazione indebita: secondo i conti fatti dalla procura avrebbe drenato dal patrimonio dell’anziana oltre 300mila euro.
La bustocca morì a luglio del 2019 in una casa di riposo di Piacenza, dove l’imputata l’aveva collocata a marzo del 2018 e dove era stata diagnosticata la demenza frontale. Subito dopo il ricovero i parenti - per quanto lontani - denunciarono alla polizia gli anomali movimenti del conto corrente della zia segnalando la disinvoltura con cui l’insegnante di pilates negli ultimi anni stava gestendo i beni della settantasettenne.
L’ARRESTO
All’inizio di aprile del 2018, in seguito a una perquisizione disposta per acquisire documenti che provassero i sospetti dei nipoti, la cinquantacinquenne fu arrestata per detenzione di una pistola semiautomatica con munizioni e un revolver trovati nella sua abitazione. Fu liberata subito dopo la direttissima, ma ormai il meccanismo investigativo si era messo in moto. Tra le carte sequestrate c’era anche un testamento olografo della signora, corretto nelle parti che prevedevano lasciti a terzi. Erede universale l’amica.
IN SLOVACCHIA
Nel frattempo alla guardia di finanza arrivò un ordine europeo di indagine spiccato dalla Slovacchia nei confronti della cinquantacinquenne e del fratello residente a Trenčín, entrambi legali rappresentanti di società estere su cui transitavano cifre che all’autorità slovacca non convincevano. Il quarantaseienne dovrebbe essere a giudizio con la sorella, ma non risulta reperibile.
Cosa emerse dagli accertamenti incrociati? Lo ha spiegato ieri, giovedì 16 marzo, in aula il luogotenente delle fiamme gialle Giovanni Antico, ufficiale di pg della procura. Dopo avere ottenuto dall’anziana una procura generale e dopo averle cambiato istituto di credito, accendendo un conto online, l’imputata avviò una fitta sequenza di bonifici destinati al pagamento della nuova palestra in cui svolgeva corsi di pilates ma soprattutto al fratello, per importi che raggiungevano 50mila euro per volta.
KENYA E HAWAII
C’erano poi i pagamenti per vacanze in Kenya e alle Hawaii, per acquisti in gioielleria Ceccuzzi, da Max Mara di Piacenza, da Furla a Milano. Difesa dall’avvocato Simona Cicorella la cinquantacinquenne ha sempre sostenuto di aver speso quel denaro con il pieno assenso della settantasettenne che a lei era molto affezionata e che aveva nominato erede universale di tutti i suoi beni. Di diverso avviso i parenti dell’anziana, costituiti parte civile con gli avvocati Domenico Margariti e Angelica Ambiel. Si torna davanti al collegio giudicante presieduto da Rossella Ferrazzi a fine marzo per ascoltare altri testi.
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