EMERGENZA
Ferito positivo, due vigili in quarantena
Ennesimo episodio dopo il tamponamento di un bus
Da oltre una settimana altri due agenti della polizia locale di Busto Arsizio sono stati messi in quarantena. Sono in attesa di fare il tampone, per avere la certezza di non essersi contagiati nel week end precedente, quando intervennero su un incidente avvenuto in viale Stelvio e che vide l’unico ferito (che nello schianto rimediò la rottura dello sterno) risultare poi positivo al coronavirus nel corso degli accertamenti ospedalieri.
Insomma, dopo i tre uomini presi a calci e sputi da un africano fuori dalla Coop e costretti ai 14 giorni di sorveglianza sanitaria domestica, il problema si sta ripetendo.
L’INFILATA SOTTO IL BUS
Tutto accadde sabato 16, quando un uomo di rientro dal lavoro tamponò con la macchina un autobus che stava affrontando lo scavallamento di un dosso pedonale.
Di fatto l’urto non fu violentissimo, ma il sobbalzo fece sì che il mezzo pesante schiacciasse il cofano dell’automobile. Sul posto arrivarono ovviamente le ambulanze, e arrivarono anche i vigili per svolgere i rilievi di rito.
Insomma, i due uomini in pattuglia presidiarono la zona e poi parlarono con il ferito per raccoglierne la testimonianza, come capita sempre.
LA SCOPERTA CASUALE
In questa particolare storia, anche la minaccia del virus è stata avvistata solo dopo qualche giorno in maniera assolutamente casuale (per l’ennesima dimostrazione che il sistema di tracciamento è quasi inesistente), quando fu il padre dell’automobilista a prendere contatto con il comando per recuperare il mezzo incidentato.
Quando gli agenti gli chiesero come stesse il figlio, lui spiegò che fisicamente si stava rimettendo ma che le analisi ne avevano decretato la positività al covid-19. Da qui l’allarme e la decisione di lasciare a casa i due agenti, in via precauzionale, in attesa di un test che si svolgerà nei prossimi giorni.
PREOCCUPAZIONE E FATICA
Per adesso entrambi i dipendenti in quarantena stanno bene e non hanno sintomi, ma si è preferito non correre rischi, anche perché si tratta di personale operativo sulle strade, con tanti contatti con i cittadini, oltretutto in azione su mezzi condivisi con altri colleghi.
Così è toccato agli altri agenti sobbarcarsi il loro lavoro in un momento già faticoso per il comando.
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