IL CASO
Fibra: 100 giorni di lotta
Antonelli riapre i cantieri, «ma li sorveglio». L’azienda si difende
Da oltre un mese Open Fiber non traccia un metro in più di rete per internet. Presto potrà riprendere a farlo, con davanti cento giorni che metteranno di nuovo le strade cittadine sotto stress ma che vedranno il sindaco Emanuele Antonelli nel ruolo di controllore ferreo dell’opera: «Li terrò d’occhio - assicura - perché i disastri che hanno fatto li devono mettere a posto».
SOFFERENZA CONTINUA
Il primo cittadino bustese, d’altronde, non ha mai nascosto le sue perplessità sui cantieri veloci e insicuri che ha visto disseminati per i rioni, né sugli asfalti mal rattoppati. Pentito di aver accettato lo sbarco della fibra ultraveloce non lo è, «perché comunque i cittadini che la stanno già usando in certe zone mi dicono che funziona davvero», però è consapevole che «tutto va rimesso a posto come pattuito, non buttando un po’ di catrame con le ditte in subappalto senza prendersi cura delle strade». Il tutto con la piccola consolazione che «anche a Varese non mi paiono proprio entusiasti di questo modo di fare». Per questo Antonelli è convinto che il blocco invernale ai lavori sia stato giusto: «Anzi, è stato giustissimo», puntualizza lui. «Ad Open Fiber mancano tre mesi di interventi e io non mi sono fidato a lasciarli scavare con la rassicurazione che con la bella stagione avrebbero riasfaltato. Meglio aspettare e operare con un meteo che permetta di spaccare e riparare. In questo senso starò loro addosso, perché se sgarrano li blocco un’altra volta». D’altronde «ho parlato con un assessore di un paese della Valle che aveva paura di eventuali richieste danni e si ritrova adesso con un disastro da sistemare». Fa niente se anche nel suo ufficio da commercialista non vedano l’ora che la fibra da 10 megabit sia disponibile: «Utile lo è, ma io sono il sindaco e devo tutelare la città, quindi i lavori si fanno nei tempi giusti e bene, senza aver fretta di finire e andarsene».
ATTACCO E REPLICA
Antonelli riferisce di aver subito pressioni per far ripartire gli operai, «ma io ho prima voluto avere in mano una fidejussione aumentata, così se non mettono in ordine le strade ci prendiamo i soldi e lo facciamo noi. Non è che mi preoccupo se mi chiama qualche ex senatrice... Mi preoccupo se ci sono le voragini per colpa del cantiere». Alle parole di Antonelli, l’azienda replica così: «In seguito ai suoi interventi di scavo, Open Fiber effettua prima un ripristino provvisorio del manto stradale, indispensabile per il corretto consolidamento del terreno. Una volta assestata la striscia di malta cementizia, da norme tecniche, generalmente dopo 60-90 giorni e in presenza di temperature miti, le imprese possono poi procedere con i ripristini definitivi». E ancora: «Le contestazioni del sindaco Antonelli si riferiscono alla fase dei ripristini provvisori, nostro malgrado soggetti a stagionalità, perché tendono a deteriorarsi in caso di clima umido e precipitazioni. Non sono scuse, ma motivi reali che impediscono di riasfaltare contestualmente al taglio della strada, perché l’asfalto stesso tende a cedere con la pioggia o a causa dei passaggi delle vetture. La fase del ripristino provvisorio, dunque, sebbene crei qualche disagio, è fondamentale per realizzare le opere a regola d’arte». Infine la rassicurazione: «Abbiamo già condiviso con il Comune il piano dei ripristini definitivi. Se dovesse proseguire lo stop ai cantieri che il Comune continua a imporci, Open Fiber eseguirà i ripristini definitivi già programmati, mentre non potrà continuare gli interventi di cablaggio in fibra ottica, con la conseguenza che la fine dei lavori rischia di slittare troppo in avanti rispetto alle previsioni. Ad oggi, la società di Enel e Cdp Equity deve realizzare scavi ancora per 20 chilometri, su un totale di oltre 130 complessivi».
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