FESTIVAL
Tutti i premi del BAff
Da Ligabue a Montalbano, le mille stelle di un’edizione scintillante

Sembrava che quest’anno il vero botto dovesse essere la serata dedicata a Luciano Ligabue, ma gli elementi per essere soddisfatti dell’intera settimana del BA film festival appena conclusa sono numerosi: Luca Argentero che gestisce con maestria una masterclass, dimostrando di essere davvero, per dirla con i ragazzi di Icma, «bello ma con un cervello»; Milena Vukotic (Premio Publitalia 80) che incanta il pubblico rievocando Venga a prendere il caffè da noi di Lattuada; uno scrittore come Donato Carrisi che si trasforma sapientemente in regista per La ragazza nella nebbia; l’omaggio di Paolo Ferrario alla diva anni Quaranta Mariella Lotti; l’incontro appassionato di Nicola Nocella (premio miglior attore per Easy, un viaggio facile facile) con le scuole superiori; i ricordi del 78enne Carlo Cotti pronto a «realizzare sette progetti»; cortometraggi che colpiscono per l’intensità espressiva e la capacità di condensare in pochi minuti una storia.
Un BAff di quelli che si ricordano, complici anche due madrine degne di questo nome: Martina Colombari, dolce e spigliata la prima sera, Andrea Delogu, elegantissima e pronta salvare qualche momento di impasse sabato scorso.
I direttori artistici Steve Della Casa e Paola Poli sono più che soddisfatti: molti ospiti hanno rimarcato la facilità di dire sì a questo invito in virtù dell’amicizia che li lega a loro due. «E’ andato tutto bene – dice il presidente Alessandro Munari – Ringrazio l’amministrazione civica e tutti quanti hanno collaborato, con impegno impagabile. La scelta di spostare il tutto a maggio è stata azzeccata».
«Una grande macchina, una grande squadra – commenta l’assessore Manuela Maffioli – L’intera città è stata coinvolta: commercio, scuole, sport».
Per il sindaco Emanuele Antonelli ci vorrebbero due settimane di festival: «Quando c’è il BAff almeno non si fa polemica su di me. Scherzi a parte, sono triste quando finisce perché la città si è animata di belle persone e di grande cultura, ne sono orgoglioso».
Carla Signoris (Premio La Prealpina consegnato da Paola Ferrario) ha presieduto la giuria del concorso Baff Short Cuts, che tra gli undici cortometraggi finalisti ha scelto come vincitore Insetti di Gianluca Manzetti, con un Alessandro Haber in una parte davvero singolare. Una menzione speciale è andata a Stai sereno di Daniele Stocchi, mentre il Premio Rai Cinema Channel è stato assegnato a Piove di Ciro D’Emilio, omaggio poetico alle donne vittime di sfruttamento.
Marino Guarnieri ha diviso con i colleghi Alessandro Rak, Ivan Cappiello e Dario Sansone il premio “Giornate del cinema di animazione” per Gatta cenerentola. «Rappresento una società giovane che porta avanti il cinema di animazione con passione. In Italia si riesce a realizzare un lungometraggio di questo tipo ogni sette anni, noi ne abbiamo creati due in sei anni, abbassiamo la media e finalmente vediamo le nostre opere prese in considerazione come cinema».
Miglior contributo musicale è stato considerato, con il Premio BaffOff, quello di Andrea Guerra per Come un gatto in tangenziale, che ha ottenuto anche il premio Città di Busto Arsizio – Miglior Film, ritirato dal regista Riccardo Milani. «Vedere questa scuola – ha detto all’Icma Guerra, legato a Milani da un lungo sodalizio – fa venire voglia di studiare. Questo film coniuga commedia e messaggio esistenziale, è stato un piacere lavorarci». «L’idea è nata nel 2009, quando mia figlia di 13 anni mi fece capire cha aveva un ragazzo, lui abitava a Bastoggi, territorio inavvicinabile. Buttai giù due paginette, Monicelli disse che mi dovevo battere per fare questo film ed eccoci qui», ha aggiunto Milani.
Il Premio Stracult, che torna ogni anno in virtù dell’amicizia che lega Steve Della Casa a Marco Giusti, è andato a Carlo Cotti, colonna del cinema italiano, «andato a scuola da grandi registi». Un ricordo, tra i tanti di una lunga carriera: «Quella volta che per Antonioni mi mandarono a Parigi, nel 1963, a cercare uno zoom engenieux che in Italia non esisteva ancora. Serviva per Deserto rosso. Mi innamorai della città e dimenticai la ragione della mia missione».
Il produttore Maurizio Lotti ha incassato due premi: il Carlo Lizzani – Miglior sceneggiatura e il De Piante Editore – Miglior opera prima per La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi.
«Non conoscevo Busto Arsizio, è una città bellissima», ha detto Francesco Montanari, miglior attore non protagonista, premiato a Cannes per la fiction “Il cacciatore”. Inevitabili le battute per la presenza sul palco di Andrea Delogu, sua moglie. «Steve – rivela lei – mi chiedeva di essere qui da anni, non trovavamo le date adatte. Stavolta mi ha solo scritto: sei libera il 12 maggio? Ho detto sì. E lui ha risposto: bene, allora sarai occupata. Mi ha invitato con un messaggio».
Nicola Nocella, premio Chimitex Miglior attore, ha elogiato il lavoro di squadra e quello del regista Andrea Magnani: «Ogni volta che ritiro un premio ricordo che va non all’attore ma al film, all’interpretazione, al lavoro che c’è dietro. Se avessi voluto fare Isidoro come volevo io, avrebbe fatto schifo, invece l’ho interpretato come voleva Andrea ed eccoci pieni di premi».
Premio Came – Miglior Attrice è Antonia Liskova, volto noto per tante fiction e protagonista di questa intensa storia (Parlami di Lucy) firmata da Giuseppe Petitto scomparso tre anni fa in un incidente stradale. «Giuseppe mi ha lasciato da sola, mi porto questo fardello, dedico a lui il premio, il film è stato possibile solo grazie a lui».
Ed ecco l’omaggio a Montalbano, serie che spopola ormai da vent’anni. «Siamo per la 25esima volta in Sicilia, a girare i film 34 e 35 – ha rivelato il produttore Carlo Degli Esposti – Non credevamo che potesse essere una serie così longeva, a questo punto l’obiettivo è l’eternità di Montalbano. Per adesso lavoriamo onestamente, coinvolgendo i migliori attori che possano interpretare i singoli racconti. Andrea Camilleri ha perso la vista, detta nuovi racconti a un gruppo di ragazze. Presto riprenderà più veloce di prima. Continuiamo un’avventura che cerchiamo di far diventare eterna, il pubblico aumenta ogni anno. Siamo come i bot…». Qualche immagine in anteprima e un videomessaggio di Luca Zingaretti e del regista gallaratese Alberto Sironi rendono giustizia all’assenza degli attori.
Gli studenti degli istituti superiori hanno scelto per il Premio Made in Italy scuole Tutto quello che vuoi, di Francesco Bruni. Da Munari un premio a Emilia Carnaghi e Carlotta Garavaglia ex aequo, per «avere dato l’anima per questo BAff». Come sempre. E come tutto il grande staff del festival.
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